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La ricandidatura

Barbieri ancora in corsa: «Risultati che altri prima di noi non hanno raggiunto»

L'attuale sindaco punta al secondo mandato: «Dobbiamo proseguire i progetti rallentati dalla pandemia». La coalizione? «Allargare al massimo al mondo civico»

Patrizia Barbieri si ricandida. Tenterà di diventare il secondo sindaco della storia di Piacenza – dopo Roberto Reggi – riconfermato per un secondo mandato alla guida dell’Amministrazione. Dopo il video pubblicato sul proprio profilo Facebook, nel quale annuncia la sua decisione, ci siamo confrontati con il “primo cittadino” per capire le ragioni della sua scelta.

  • Sindaco, un breve bilancio di questi cinque anni alla guida della città?

Sicuramente il mio mandato è stato difficile fin dal primo giorno. Diversamente dagli altri, non ho ricevuto un mazzo di fiori al mio arrivo, ma la notifica dell’ordinanza dell’inchiesta su 53 dipendenti. Nonostante questo, se uno va a leggere, il nostro programma elettorale lo abbiamo portato a termine. Nei nostri obiettivi c’erano anche progettualità importanti, che il Covid nel 2020 ha rallentato. La programmazione ha subìto un contraccolpo, quello che era ritenuto prioritario nel gennaio 2020, non lo è più stato nei mesi successivi. Dopo la pandemia si è dovuto fare squadra sul sociale e sulle povertà, oltre ad accompagnare la ripresa dell’economia, mantenendo sotto controllo la situazione sanitaria.

  • Perché si ricandida? Quali erano le “riserve da sciogliere”?

Appunto, dobbiamo proseguire quel percorso che ha subìto rallentamenti e continuare a dare risposte. Ad esempio il nuovo ospedale. Nel 2017 non si sapeva dove farlo e non c’erano le coperture economiche. Nel frattempo l’area è stata individuata e abbiamo ottenuto dalla Regione garanzie sui fondi. Va proseguito anche il discorso del recupero dell’ex ospedale militare, per ospitare la facoltà di medicina e chirurgia. Ci tengo molto a dare risposte ai giovani nei prossimi anni, per migliorare la qualità della vita. Ad esempio, ricordo l’impegno per costruire due scuole nel Laboratorio Pontieri. Il Comune in questi anni ha investito molto nelle strutture scolastiche. Dobbiamo anche andare avanti sui fondi del “Pinqua”, in particolare quelli destinati al recupero di Cascina San Savino. Tanti comparti della città stanno prendendo forma per dare sviluppo e crescita. Se ci fossero stati tutti e cinque gli anni a disposizione, senza Covid, alcune di queste partite le avremmo già terminate. Ora è giusto mantenere l’impegno e proseguire. Qualcuno può non condividere i progetti, ma non può negare i risultati che altri prima di noi non hanno raggiunto. Insomma, vorrei completare quel percorso intrapreso.

  • Ha chiesto più autonomia ai partiti nella scelta degli assessori, in caso di vittoria?

Innanzitutto ringrazio la coalizione che mi ha sempre sostenuto. Sono sempre stata indipendente dai partiti, sono una civica. Il mio desiderio è quello di avere la possibilità di circondarmi di competenze specifiche su tematiche importanti. Ci sono sempre stati grande rispetto e collaborazione nel centrodestra, hanno sempre lavorato in sintonia. Ai partiti ho detto che vorrei concentrarmi di più sui progetti importanti e avere competenze ad hoc su alcuni comparti strategici.

  • La sua coalizione sarà formata da Lega, Fd’I, Forza Italia, almeno una lista civica e…?

Voglio una coalizione più aperta possibile. Ho dialogato con tutti. Non guardo alla casacca quando parlo con le persone. Vorrei allargare al massimo la compagine, al mondo civico. Una coalizione che si ponga l’obiettivo di Piacenza, l’unica bandiera è questa.

  • Massimo Trespidi e la sua forza civica saranno al vostro fianco?

Con Trespidi il dialogo non si è mai interrotto. Ci conosciamo da una vita, abbiamo lavorato in Provincia, non è mai venuto meno il confronto. Dall’opposizione ha sollevato tematiche in questi anni, suggerimenti che avevano uno spirito costruttivo. Su alcune questioni avevamo posizioni condivise. È un civico come me. I nostri punti in comune sono davvero tanti. I presupposti ci sono.

  • E i “Liberali Piacentini”? La “Buona Destra”?

Non ho mai chiuso le porte a nessuno. Sono disponibile a dialogare con i Liberali. “Buona Destra” ha già fatto una scelta a suo tempo. Si prende atto di un ragionamento già fatto e sono sempre dell’avviso che le condizioni per dialogare possono esistere solo se c’è rispetto: da loro ho sentito attacchi personali.  

  • L’inchiesta ha stoppato uno degli sfidanti a sinistra (Massimo Castelli), ma anche un vostro assessore (Erika Opizzi) e il “padre nobile” del centrodestra (Tommaso Foti). Come ha accolto la notizia?

Sono situazioni dolorose. Rimango dell’avviso che dobbiamo far lavorare la magistratura. Questa, comunque, rimane una città di gente per bene e un territorio di gente per bene. Se ci sono delle singole situazioni, lo stabilirà la magistratura. Durante l’ultimo Consiglio comunale abbiamo ricordato in aula la figura di Enzo Tortora. Tutti, in maniera bipartisan, quel giorno abbiamo ribadito che occorre portare rispetto nei confronti di qualsiasi indagato. Alcuni, quel giorno, si sono professati i “paladini della legalità e dei diritti”, salvo poi sconfessarsi dopo pochi giorni. Se alcune persone hanno commesso dei reati, sarà solo la magistratura ad accertarlo.  

  • Sarà una campagna elettorale aspra?

Dovrebbe basarsi sui contenuti e sui programmi. Se coinvolge vicende “extra-politiche” significa che non ci sono argomenti.

  • Ad esempio, si tornerà a parlare della “vicenda Caruso”?

Un discorso pretestuoso, i fatti sono antecedenti alla sua elezione e riguardano la sua sfera professionale. Ricordo sempre che l’Amministrazione non è mai stata coinvolta.

  • Cinque anni fa metà dei piacentini non votò. Teme che a questo giro andrà poca gente alle urne?

Dobbiamo vincere i disorientamenti che vivono le persone. Dobbiamo confermare tutti insieme il fatto che la politica con la “P” maiuscola è quella della polis, della cittadinanza. Gli anni della pandemia hanno inciso, tante persone hanno sofferto e alcune categorie sono in difficoltà. Però Piacenza ha dato una dimostrazione incredibile di ripartenza. Sono orgogliosa di essere il sindaco di una città che sa riscattarsi alla grande, grazie al suo tessuto economico e sociale. Sta a tutti capire che l’interesse dell’Amministrazione deve coincidere con quello della comunità.

  • Sia a destra che a sinistra la nostra politica locale è contrassegnata da conflitti interni, disunioni. Gli elettori in alcuni casi faticano a comprendere i motivi delle divisioni.

Se le discussioni riguardano il bene comune e le idee, trovo giusto discutere per poi arrivare ad una sintesi. Se invece i litigi si basano su “logiche di poltrona”, poi sono difficili da ricomporre. Bisogna chiedersi cosa vogliono i cittadini e rappresentare le loro istanze. Quando le polemiche si soffermano sulle poltrone, sui curricula, su questioni personali, si litiga all’infinito… La logica delle poltrone comunque non mi appartiene.

  • Cinque anni fa nel vostro programma emersero soprattutto “manutenzione-attenzione alle piccole cose” e” sicurezza”. Questa volta?

Ad alcune esigenze dei piacentini sono state date risposte in questi anni. Ora sono mutati i bisogni. Abbiamo rivisto le progettualità, il programma si è evoluto. Rispetto a cinque anni fa interessano altre cose. Proprio sul vostro giornale ho letto le richieste delle frazioni. Chiedono collegamenti in sicurezza con la città e infatti le piste ciclabili sono al centro del programma. La scelta fatta a Mucinasso, per una mobilità sostenibile, la intendiamo replicare.

  • Spesso si sente dire che fare il sindaco di Piacenza e il presidente della Provincia sia un impegno troppo gravoso...

A me venne chiesto dal centrodestra e fu una scelta condivisa. Tra l’altro vado molto d’accordo con i colleghi sindaci e quando andiamo in Provincia deliberiamo sempre all’unanimità, perché lavoriamo insieme, senza distinzione di casacca, per il territorio e con grande senso di responsabilità.

  • Viene spesso tratteggiata come la “donna sola al comando”. È così?

Da sola non sarei riuscita a portare a termine questi cinque anni di mandato. Tutto quello che è stato fatto è il frutto di un lavoro di squadra. Non parlo solo della maggioranza che mi sostiene: hanno collaborato tanti, mi riferisco al comparto del sociale, alle categorie economiche. Il mio percorso da sindaco è stato caratterizzato da tante persone alle quali va il mio personale ringraziamento.

Patrizia Barbieri-126

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