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Pd di Castello: «La sanità pubblica si è indebolita a causa delle scelte del centrodestra»

La sezione castellana del partito risponde alla Lega

«È davvero curioso che temi importanti come la sanità pubblica vengano strumentalizzati dalla destra, in particolare dalla Lega, in campagna elettorale e diventino oggetto di assemblee pubbliche organizzate, casualmente, a pochi giorni dal voto. Perché gran parte dei problemi e delle carenze del sistema sanitario nazionale sono ascrivibili a scelte o a tagli imposti negli anni proprio da governi nazionali di centrodestra». Così il circolo del Partito Democratico di Castelsangiovanni risponde a distanza al Carroccio, che ha organizzato proprio nella cittadina della Valtidone un convegno dedicato a questi temi. «Scelte discutibili del centrodestra – ricorda il Pd - come ad esempio il blocco delle assunzioni imposto dal Governo Berlusconi con una norma nel 2009 e solo parzialmente sbloccato nel 2019. Peccato che sempre nel 2019 sia arrivata l’ennesima stangata con l’introduzione di quota 100 (provvedimento leghista). Un dossier della Camera dei Deputati (la spending review sanitaria) ha sottolineato come il provvedimento ‘abbia acuito la già grave carenza di personale, rischiando di compromettere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza’. Uno studio (fatto dal sindacato dei medici Anaao-Assomed) rivela che entro il 2023, tra medici e dirigenti sanitari, andranno a casa 70mila dipendenti. E poi la Sanità privata, favorita da politiche di centrodestra a spinta prettamente leghista (vedasi l’esempio lombardo) ha più fondi per attrezzature ma soprattutto per poter pagare meglio i professionisti, in questo modo è palese che il servizio pubblico non riesce a competere con i compensi previsti dal servizio privato. Avere meno medici nel pubblico significa che i servizi, compresi i pronto soccorso, devono funzionare a regime ridotto».

«Scelte imposte dall’altro e dettate, spesso, da politiche finanziarie ed economiche che hanno negli anni favorito i più ricchi o che comunque hanno messo in difficoltà le finanze pubbliche. L’ultimo governo del centro destra ha quasi mandato l’Italia in default. In quel governo, la Lega era protagonista. Fanno bene, i consiglieri regionali della Lega e sedicenti esperti di fisco e finanza candidati nel collegio di Piacenza, a ergersi paladini della sanità pubblica. Dovrebbero però riconoscere dove nascono, non tutti, ma gran parte dei problemi. Molto più semplice affermare invece che “il Pd vuole chiudere gli ospedali”. La Regione Emilia-Romagna – come più volte precisato – sta cercando di risolvere tutte le criticità, cercando di mantenere un Servizio Sanitario pubblico e accessibile a tutti e senza favorire una sanità a pagamento, dove i problemi di salute del cittadino vengono visti come occasione di guadagno. Anni di tagli imposti dai governi centrali, una crisi finanziaria come quella del 2011 e infine una pandemia creano problemi che difficilmente possono essere risolti in pochi mesi. La propaganda leghista può affermare il contrario , la realtà dei fatti dimostra tutte le difficoltà da risolvere. Chi è al governo della Regione rifiuta di adeguarsi ad altri modelli di sanità, a costo di attirare critiche ma con la lungimiranza di garantire un servizio sanitario per tutti, nessuno escluso. Fortunatamente, almeno in Emilia-Romagna, ci sono quelli che organizzano assemblee e quelli che invece lavorano per cercare soluzioni a favore di tutti».

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