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Pd Emilia Romagna: "No al Piacentino come pattumiera nucleare"

"L'impegno per una strategia di modernizzazione ed innovazione del sistema energetico italiano dovrà passare necessariamente dall'efficienza e il risparmio energetico, con lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili", scrive una nota del Pd emiliano-romagnolo

Interviene il Pd regionale, con una nota dell'esponente Cristian Torri, sul rilevamento di 52 siti per le scorie nucleare da parte di Sogin. Tra questi c'è anche la provincia di Piacenza. "Né scorie né centrali. Il messaggio che arriva dal Partito Democratico è chiaro: per l'Emilia Romagna, così come per tutto il Paese, il piano del governo per il ritorno al nucleare - scrive il Pd - è una scelta sbagliata dal punto di vista economico, tecnologico, ambientale. Non solo per gli impianti, ma anche per le scorie, per le quali la Sogin proprio mercoledì ha concluso la mappatura delle località idonee a ospitarle. Cinquantadue in tutto, tra cui anche, pare (la lista e' in cassaforte in attesa che nasca l'Agenzia per la sicurezza del nucleare), le colline emiliane e aree nel piacentino, più precisamente porzioni di Val Nure e Val d'Arda".

"SCELTA INACCETTABILE" - "Una scelta grave ed inaccettabile - continua Torri -, calata dall'alto sulla testa delle popolazioni con procedure che non esistono in nessun altro Paese occidentale. Alla faccia del tanto sbandierato federalismo della Lega. Ecco perché chiediamo con forza che la Provincia di Piacenza prenda una posizione in merito, dichiarandosi contro la riapertura di Caorso e a favore della salvaguardia ambientale dei nostri territori, che verrebbero profondamente penalizzati da un deposito di materiale radioattivo".

NO ALLA PATTUMIERA NUCLEARE NEL PIACENTINO - "Oppure qualche scelta è già stata fatta e va nella direzione di avvallare quanto trapelato sui giornali? L'impegno per una strategia di modernizzazione ed innovazione del sistema energetico italiano dovrà passare necessariamente dall'efficienza e il risparmio energetico, lo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, l'uso delle migliori tecnologie nella produzione di energia da fonti tradizionali, la diversificazione negli approvvigionamenti di gas - continua la nota del Pd - anche attraverso la realizzazione di infrastrutture di rigassificazione, la modernizzazione della rete di distribuzione, il sostegno alla ricerca e alla innovazione tecnologica, compreso l'impegno dell'Italia nelle attività di ricerca per nuove tecnologie nucleari in grado di risolvere i problemi connessi alla produzione di scorie radioattive e alla sicurezza; la riorganizzazione dell'offerta a prezzi più concorrenziali per le imprese e per gli usi domestici. Senza questi passaggi rischieremo solamente di trasformare le nostre verdi colline e pianure in pattumiere nucleari".

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