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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Pd: «Fare luce su dichiarazioni social di dirigente che nega Aids e Olocausto»

Interrogazione sulla posizione di un dirigente di una scuola media a Piacenza: «La Giunta contatti l'Ufficio scolastico regionale al fine di tutelare gli studenti e le loro famiglie»

Fare luce sulle dichiarazioni, via social, di un dirigente scolastico piacentino delle scuole medie il quale aveva messo in dubbio, fra gli altri, i dati sull’Aids e sull’Olocausto. A chiederlo è il Partito Democratico in una interrogazione in cui si invita l'esecutivo regionale a prendere contatto con «l’Ufficio Scolastico Regionale al fine di verificare la veridicità delle affermazioni attribuite al Dirigente e, se confermate, chiedere quali azioni si intendano intraprendere a tutela delle studentesse, degli studenti e delle famiglie». Nell'atto ispettivo si riporta che il dirigente «non crede alle versioni ufficiali dell'AIDS, degli attacchi dell'11 settembre, dell'Olocausto, del riscaldamento globale causato dall'uomo; perfino la rivoluzione della Terra intorno al Sole non è - a suo avviso - un dato scientifico oggettivo, ma soltanto un’interpretazione». Tesi che sarebbero state sostenute in un blog nel 2010. Nell’interrogazione si chiede una “rigorosa verifica” sia delle notizie sia delle smentite del dirigente, «affinché non possano esservi dubbi sulla condivisione, da parte di chi è al vertice delle istituzioni scolastiche, degli ideali di libertà, uguaglianza, solidarietà su cui si fonda la nostra Repubblica e che la scuola deve perpetuare attraverso l’insegnamento e l’esempio alle giovani generazioni, per la costruzione del pensiero critico e della coscienza civile».

L’INTERVENTO DELLA SEGRETERIA PD

«Le notizie di stampa e, per ora, le relative smentite dell'interessato Gianluca Freda neo dirigente di una scuola media piacentina obbligano ad una rigorosa verifica della veridicità delle stesse. Infatti le tesi pubblicamente divulgate da persona identificabile con il dirigente in questione, risultano gravemente offensive nei confronti dei valori costitutivi della nostra convivenza civile e radicalmente incompatibili con il ruolo istituzionale dallo stesso ricoperto. L'invito pressante del Partito Democratico è dunque nei confronti di chi ha la responsabilità di verificare questa assurda vicenda, irrispettosa della dignità di chi ha sofferto e pagato storicamente e anche di chi tutt'ora paga nel non vedere riconosciuti i propri diritti fondamentali, affinché ogni dubbio sia chiarito e ogni necessario conseguente provvedimento sia assunto. Nessuna ambiguità su questo terreno, che coinvolge la formazione civile e culturale delle giovani generazioni, può essere consentito».

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