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«Per il dopo Dosi meglio una soluzione condivisa che le Primarie»

Referendum Costituzionale, Elezioni Provinciali e dopo-Dosi: i temi discussi dalla direzione provinciale del Partito Democratico. Caragnano: «Clima sereno, uno dei più distesi degli ultimi anni»

Il partito preferirebbe risolvere la questione della ricerca del nuovo candidato a sindaco di Piacenza senza ricorrere alle Primarie. È arrivata questa indicazione dalla direzione del Partito Democratico, convocata venerdì 16 dicembre in serata, un’ora dopo l’annuncio del sindaco Paolo Dosi: il primo cittadino non si ricandiderà al bis nella prossima primavera. La scelta di Dosi non ha colto di sorpresa, se non per i modi in cui è stata comunicata: i vertici locali del Pd attendevano questo momento da tempo, per iniziare a costruire il futuro.

«Venerdì sera – spiega il segretario provinciale Loris Caragnano - si è svolta una direzione provinciale del Pd molto partecipata. In via eccezionale erano presenti anche i segretari dei circoli. Il clima era uno dei più distesi e migliori degli ultimi anni. C’è stata fin da subito la volontà di avere un confronto aperto, a partire dal commento ai risultati del Referendum Costituzionale. Dagli interventi emergono molto chiaramente le diverse valutazioni sulle ragioni che hanno portato il Partito Democratico a non sostenere in maniera compatta il "Sì", nonostante il voto dei parlamentari in sei diversi passaggi alle camere e nonostante la proposta di riforma fosse stata sostenuta da un'ampia maggioranza in sede di direzione nazionale del partito. Da qua però ripartiamo per lavorare tutti insieme». Durante il dibattito si è parlato anche di Elezioni Provinciali – a gennaio gli amministratori locali sono chiamati a rinnovare i dieci consiglieri che accompagneranno il presidente Francesco Rolleri per i prossimi due anni -, per poi affrontare il tema più caldo di queste ore: le elezioni Comunali di Piacenza».

«Ringrazio il sindaco Dosi – Caragnano ha salutato così l’annuncio della non ricandidatura dell’attuale primo cittadino del capoluogo – che ha lavorato in anni difficili, anni di grande trasformazione per la città. Ha amministrato con grande impegno e dedizione, mettendosi al servizio della città e dei suoi abitanti, ponendosi all'ascolta delle istanze e dei bisogni con la sensibilità che da sempre è stata la sua cifra distintiva.Ha fatto questo annuncio in un momento particolare e unico per il nostro partito, alla luce del risultato del 4 dicembre al Referendum». Il segretario provinciale ha illustrato in direzione una relazione, che è stata poi votata all’unanimità dai presenti. «Ci troviamo oggi con un partito diviso – ci ha sintetizzato il contenuto lo stesso segretario – e alcuni passaggi politici e amministrativi degli ultimi anni a Piacenza non hanno aiutato a tenere tutti insieme. Per riuscire a ripartire è necessario prendere atto che bisogna costruire le condizioni migliori per avere un progetto comune. Quindi occorre tenere conto delle sensibilità di tutti, che sono una ricchezza per il Pd».

Caragnano e il segretario cittadino Paolo Sckokai hanno chiesto – e ottenuto – un mandato esplorativo, per consultare, dentro e fuori il partito, la possibilità di trovare una quadra sul candidato a sindaco del centrosinistra. «Voglio ascoltare, prima di far partire la fase delle assemblee programmatiche. La nostra proposta è passata senza voti contrari e astenuti, il clima è veramente sereno, credo che sia il miglior auspicio per fare un buon lavoro per le Comunali». Insomma, i due segretari proveranno ad arrivare a una soluzione condivisa. «Abbiamo scelto questo metodo di lavoro per non dare vita alle Primarie. Questa è la volontà». È ufficialmente partita una delle sfide politiche più delicate degli ultimi anni: riunire e mettere d’accordo le diverse anime del Partito Democratico piacentino.

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