«Per Rancan noi "persone non perbene", valutiamo vie legali»
Lo scrivono in una nota gli esponenti delle liste “Mario Fantini sindaco” e “La Corte che cambia”, in seguito ad un post sui social del consigliere regionale Matteo Rancan che, commentando l’esito delle elezioni a Cortemaggiore, ha scritto: “Hanno vinto le persone perbene e capaci”
«Le parole sono sempre “pesanti”, le parole sono importanti, sempre, e le parole scritte lo sono ancora di più. Ma quando si è in un piccolo paese, le parole diventano ancora più pesanti, perché si riferiscono a persone identificabili, che si conoscono, che hanno relazioni personali e professionali. E possono essere divisive e lasciare strascichi che a lungo andare risultano difficili da sanare». Lo scrivono in una nota congiunta gli esponenti delle liste “Mario Fantini sindaco” e “La Corte che cambia”, in seguito ad un post sui social del consigliere regionale Matteo Rancan che, commentando l’esito delle elezioni a Cortemaggiore, ha scritto: “Hanno vinto le persone perbene e capaci”.
«Con un certo sconcerto, quindi, tutti noi abbiamo appreso di non essere persone perbene e capaci – scrivono i rappresentanti delle due liste -. Sulla capacità possiamo metterci a discutere. Allo scopo mettiamo a disposizione i curricula e possiamo confrontarci, con Luigi Merli e i componenti della sua lista, sulla storia professionale e sulle esperienze di vita di ciascuno di noi. Ma la frase di Rancan fa intendere che noi non saremmo persone perbene. È vero che non abbiamo vinto le elezioni (e abbiamo tutti preso atto onestamente dell’esito delle urne augurando a Merli un buon lavoro) ma insieme rappresentiamo il 59,54% dei consensi, la maggioranza dei cittadini di Cortemaggiore. E non possiamo permettere che si dica che non siamo persone perbene».
Prosegue la nota: «Possiamo capire che nella strategia di comunicazione di un consigliere regionale gli obiettivi siano altri, e che quindi il rispetto delle persone non sia una priorità rispetto alla ricerca del consenso. Ma qui non si spara nel mucchio, qui siamo a Cortemaggiore e mancare di rispetto nei confronti di persone che rappresentano il 59,54 dei votanti, con le rispettive famiglie, è offensivo nei nostri confronti ma soprattutto nei confronti di 1.339 cittadini». Cosi alcuni esponenti delle due liste, «anche per motivi professionali di tutela della propria immagine, stanno valutando di adire a vie legali. E questo anche per l’attribuzione arbitraria a noi, e la conseguente strumentalizzazione contro di noi, di satira politica durante la campagna elettorale sotto forma di immagini circolanti in rete, anonime e dalle fonti non identificabili, senza avere prove concrete degli autori materiali del fatto». «Ma quello legale è un altro punto di vista della questione – concludono dalle civiche “Mario Fantini sindaco” e “La Corte che cambia”-: a noi interessa ora il punto di vista politico e, pur nelle differenze che ci contraddistinguono e negli stili diversi con cui abbiamo impostato la campagna elettorale, siamo concordi nel rimarcare che le parole offensive e divisive non sono di buon auspicio per il quinquennio amministrativo che ha appena preso il via. Perché il buon governo non può mai prescindere dal rispetto dei cittadini».