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«Per rendere frequentata l’area dell’ex mercato non serve trasformarla in un parcheggio»

Nuovo intervento del Comitato Fondo Ambiente e Territorio che contesta la procedura e la pratica per l’abbattimento della struttura

Da alcuni giorni sono in corso le operazioni di rimozione di rifiuti all’interno dell’ex mercato ortofrutticolo di Via Colombo a Piacenza. Successivamente, secondo quanto ha deciso l’Amministrazione Comunale, dovrebbe avere inizio la demolizione per parti dei fabbricati, che si dovrebbe concludere entro aprile, o comunque quando il sito sarà stato bonificato dall’amianto.

«La non liceità della demolizione dell’ex mercato ortofrutticolo – interviene ancora il Comitato Fondo Ambiente e Territorio - e della sua trasformazione in parcheggio allo stato attuale del procedimento, è stata riaffermata dall’avvocato Umberto Fantigrossi, che rappresenta il Comitato Fondo Ambiente e Territorio, in una comunicazione del 24 settembre, dopo che una nuova nota comunale, il 20 settembre, ne aveva sostenuta la regolarità. In precedenza l’illegittimità di tali interventi era stata segnalata dalla petizione-diffida del 3 giugno 2021, sottoscritta da 249 cittadini e 8 associazioni, alla quale avevano fatto seguito l’esposto alla Procura del 7 luglio e due diffide, del 27 agosto e del 10 settembre, dello studio legale Fantigrossi. In sintesi, i lavori di abbattimento dell’ex mercato e la realizzazione del parcheggio in luogo dei fabbricati demoliti non possono essere eseguiti prima che sia diventato esecutivo l’accordo con i privati stipulato il 30 aprile 2021 fra Terrepadane e il Comune e che sia stata variata la destinazione urbanistica dell’area. Tutto ciò richiede procedimenti complessi e un intervallo di tempo di svariati mesi.»

«In merito alla massa di rifiuti giacenti nell’ex mercato, rammentiamo che il problema si è posto dopo il 2014, anno di trasferimento del mercato ortofrutticolo a Le Mose, allorché gli edifici del mercato storico di Via Colombo sono rimasti inutilizzati e in stato di abbandono. Inoltre, secondo le testimonianze di chi ci ha lavorato, molti dei rifiuti trovati risalgono a quando il mercato era in funzione e le cantine inutilizzate erano, già allora, piene di vario materiale di scarto.

Siamo convinti che il modo per rendere di nuovo assiduamente frequentata questa zona, facendola rivivere e quindi rendendola più sicura, non sia trasformarla in un piazzale per le automobili, bensì recuperarne gli edifici per adibirli a sede di attività socio-culturali e artistiche, gestite dalle associazioni e aperte alla cittadinanza. Infine riteniamo che la sorveglianza da parte di una pattuglia delle forze dell’ordine, una volta la settimana nelle ore serali/notturne, sarebbe in grado di scoraggiare buona parte dei danneggiamenti e degli usi impropri degli spazi pubblici».

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