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Il dibattito

Perini: «Non siamo qui per la visibilità, ma per fare il bene della città»

Il dibattito sul bilancio in aula. Il vicesindaco Perini invita ad una discussione «senza provocazioni», in aula prevale la «pacatezza». Trespidi: «Ecco come avrei liberato risorse». Fossati: «Non tireremo a campare, il nostro è un rilancio di Piacenza»

Dopo aver illustrato numeri freddi, tabelle, cifre e soldi spesi per una voce piuttosto che per un’altra, il vicesindaco Marco Perini si è rivolto alle opposizioni, con un appello ai “fair play” per una discussione costruttiva. «Auspico che da oggi in quest’aula possa essere perseguito uno stile, senza provocazione e argomentazioni pretestuose, con un dibattito che abbia al centro la voglia di operare per il bene della città». Si è aperta così la prima seduta sul bilancio previsionale 2023-2025 della Giunta Tarasconi.

«Siamo tracciando la nostra rotta – ha espresso l’assessore al bilancio - verso una Piacenza migliore dove vivere bene. Non siamo qui per la visibilità o per diventare protagonisti, ma perché siamo al servizio di Piacenza. La discussione tenga in mente questo stile e questi obiettivi». Il riferimento era chiaramente alla bagarre avvenuta durante la precedente consiliare: all’inizio e al termine del dibattito (si votava l’aumento dell’addizionale Irpef) il gruppo di Fratelli d’Italia ha prima indossato alcune magliette polemiche di Pinocchio, rivolte al sindaco, poi srotolato ed esibito uno striscione (insieme alla Lega) nei confronti di tutta la maggioranza (con la scritta “Vergogna”).

IL DIBATTITO IN AULA

«Nel bilancio – ha preso la parola per primo Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) - è stato individuato il problema di questo Comune: la capacità di spesa. Però io ho una terapia diversa rispetto all’aumento delle tasse voluto dalla Giunta, per non far cadere troppi soldi nell’avanzo. Ci sono spese “non ricorrenti” per 3,5 milioni di euro: consulenze per lavori pubblici, spese legali, educazione alla legalità, rimborsi per spese legali ai dipendenti, contributi per manifestazioni. Una parte dell’avanzo lo trasferirei qui per liberare risorse. Non si carichi di soldi la struttura, che fa fatica a smaltire il lavoro. Temo un avanzo ancora più importante il prossimo anno». Dubbi sulle scelte della Giunta. «Nessuno nel centrodestra nega la necessità di una politica di assunzioni. Però non è sufficiente arruolare i soldati, bisogna formarli e prepararli per lavorare al meglio. La struttura rimarrà fragile, mentre voi mirate ad una politica espansiva della spesa».

«Speriamo davvero in una città più bella e vivibile – è la nota di Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza) - come detto dal vicesindaco. Oggi i soldi ci sono, bisogna solo spenderli bene». Il consigliere della sinistra ha poi scattato una fotografia demografica di Piacenza, città di anziani, di single, di servizi sociali sempre più bisognosi di rinforzi.

«Le entrate dell’ente – è il rilievo di Sara Soresi (capogruppo Fd’I) - sono ingrassate dai fondi del Pnrr ottenuti dalla Giunta Barbieri, e dagli aumenti di tasse come l’Irpef. Vi siete dimenticati di dire ai cittadini in campagna elettorale che i bei progetti che avevate in mente non erano gratis, ma avevano un costo».

Ha toccato il tema culturale Filiberto Putzu (Liberali). «Noi faremo una mostra sui Fasti Farnesiani, Parma fa 6-7 grandi eventi in un solo anno: restiamo “ultimi in Serie B”». Ma è dubbioso anche sulle grandi “partite” urbanistiche. «Rileggiamo tra le voci del bilancio tutti i maxiprogetti sulle aree militari e demaniali. Mi sembra di capire che, di tutte le questioni rimaste ferme, anche nel 2023 non si farà nulla. Surreale, infine, il dibattito sull’avanzo: gli uffici non lavorano, il politico non controlla, i soldi non vengono spesi».

«Puntiamo molto sulla cultura – ha invece ribadito Tiziana Albasi (Pd) - che porta turismo, e di conseguenza porta benefici per tutta la città. L’aumento della tassa di soggiorno garantisce più risorse in cultura ed eventi. Chi organizza sa quanta fatica si fa alla ricerca dei fondi».

«L’auspicio finale di Perini – è l’intervento di Stefano Perrucci (Pd) - è stato colto dalle opposizioni. Rilevo l’intelligenza e la pacatezza dell’opposizione. L’aumento Irpef è più che necessario e la manovra è di qualità. C’è una visione in questo documento: gli investimenti vogliono migliorare i servizi. La macchina comunale è in affanno, serve personale. Le responsabilità di questa situazione non sono recenti, ma risalgono ad almeno 12 anni fa: non è stata poi data alcuna risposta ai problemi. I cittadini, intanto, vogliono più cultura, servizi, verde e sociale». Infine, un appello alla Giunta: «Le cose non si fanno mai da soli». Un invito a collaborare di più con i consiglieri rivolto a sindaco e assessori.

«Speriamo che il dato dell’avanzo – è l’auspicio di Luca Zandonella (Lega) - da ora in poi, viste le assunzioni, cambi. Però i costi delle utenze sono sempre più in calo: se verranno meno le spese di questa voce, per caso il prossimo anno ribasseremo l’Irpef? Chi è del settore alberghiero però contesta l’aumento della tassa di soggiorno, proprio in questo momento. Sull’evasione fiscale è troppo importante dotarsi di software all’altezza».

«La tassa di soggiorno non può far calare la domanda – è invece la considerazione di Luca Dallanegra (Civica Tarasconi) - nessuno chiede all’albergo quanto si paga e poi orienta le sue scelte di conseguenza. Sulle bollette: la scorsa Giunta stanziò 6 milioni di euro, poi i conti hanno segnalato una cifra finale di 12. Noi ne abbiamo ora messi 9».

«Siamo all’inizio di una maratona – ha preso la parola Andrea Fossati (capogruppo Pd) - che dura cinque anni, questo è il primo bilancio dell’Amministrazione, non praticheremo l’austerità, non faremo una politica di piccole cose, di risorse messe solo sulla manutenzione, come ha fatto la precedente Giunta. Proveremo a rilanciare la città, con investimenti. Non tireremo a campare in questo mandato, non daremo la colpa alle inefficienze, alla mancanza di personale e agli avanzi».

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