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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Pertite a parco, la prossima settimana un incontro (si spera decisivo)

Si prova a sbloccare la storica fase di stallo tra il Ministero della Difesa e la città di Piacenza, che chiede la trasformazione a parco dell’intera area

È stato fissato per la prossima settimana un incontro a Roma tra il Comune di Piacenza, il Ministero della Difesa e l’esercito. L’obiettivo è sempre quello: trasferire l’area della Pertite dalla Difesa al Demanio, in modo da consentire l’utilizzo a parco pubblico per la comunità piacentina. Per questo motivo nel pomeriggio del 3 dicembre in Comune si è tenuto un confronto tra il sindaco Patrizia Barbieri, l’assessore all’urbanistica Erika Opizzi, i rappresentanti del comitato della Pertite e i parlamentari piacentini: Tommaso Foti (Fd’I), Pietro Pisani (Lega) e Paola De Micheli (Pd, in collegamento streaming).

«Volevamo iniziare ad acquisire almeno una parte della Pertite – ha sottolineato in apertura Barbieri - quella su via Stradella, 40mila mq, ma ovviamente ricordo che l’obiettivo è quello di avere tutta l’area, intera. Sollecitiamo il Ministero per avere tutta la Pertite, anche in vista dei fondi del Pnrr. Siamo in attesa di una risposta dal Ministero della Difesa, doveva essere espresso un loro parere».

«L’area è vastissima, da 270mila mq – ha ricordato Maria Pia Romano del comitato degli “Amici della Pertite” -. È l'ultimo grande polmone verde di Piacenza a disposizione. Da anni chiediamo l'attenzione della città su questo tema. Trentamila piacentini votarono nel 2012 per la destinazione a parco. Piacenza ha bisogno di quest'area. Dovremmo avere 15 metri quadrati di verde per abitante, ne abbiamo solo 3. Chiediamo ai parlamentari di accelerare le procedure con Ministero e Demanio per questa area che da anni ospita soltanto la pista di prova carrarmati dell'esercito». «L’iter è travagliato – ha sottolineato anche Marco Natali dello stesso comitato - si sono succedute Amministrazioni che volevano il parco. Nel 2017 il Consiglio scelse di destinarla a verde pubblico, la soluzione migliore. Attendiamo ancora risposte dai militari, per l'esercito è sempre stato un costo».

Il sindaco ha poi ribadito la necessità di produrre un protocollo unitario che coinvolga tutti per esprimere una posizione. Il senatore Pisani (Lega) ha suggerito alla deputata De Micheli (Pd) di richiamare l’attenzione del collega di partito Lorenzo Guerini, ministro della difesa. Da un mese si sta chiedendo un appuntamento al ministro, invano. De Micheli ha ribadito l’impegno del capo di gabinetto Giorgio Vezzosi per discutere della cosa. Sempre Pisani ha fatto trapelare che a Roma l’idea di trasferire parti dell’area, di volta in volta, a Piacenza, non è condivisa. Mentre l’ipotesi più accreditata per il trasferimento della pista di prova carrarmati è quella dell’ex Staveco.

«Non ci sono particolari novità rispetto agli ultimi anni – è l’analisi di Foti. Lo spostamento della pista di prova carrarmati non è il problema insormontabile che si vuol far credere. Se costa davvero 1,2 milioni di euro spostarla, si potrebbe fare un emendamento alla legge di bilancio per ottenerli. E il protocollo c'è già in teoria, perché queste azioni di bonifica e spostamento della pista erano già scritto nel documento che propose la Pertite per ospitare il nuovo ospedale». Tutti remano nella stessa direzione da anni, eppure la situazione non si sblocca. «È sempre il comando dell'esercito – ha evidenziato Foti - a negare una risposta. La pista forse è un alibi?». Proprio al termine del confronto tutto piacentino, il sindaco Barbieri ha fatto sapere che la prossima settimana a Roma si terrà un incontro con il capo di gabinetto del ministero Vezzosi e il generale dell'esercito Michele Caccamo. 

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