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Pertite, Legambiente: «Si rispetti la volontà dei cittadini»

«La Pertite è l'unico polmone verde di notevoli dimensioni rimasto. In una situazione di grave inquinamento come quella della nostra città, la presenza di questa area rappresenta una imperdibile opportunità che non può essere barattata con impensabili soluzioni di comodo»

«Il Circolo Legambiente di Piacenza "E.Politi" reagisce con stupore e grande preoccupazione per l'evolversi della situazione dell'area della ex Pertite che, a causa di una scelta urbanistica in completa contraddizione con quanto promesso e deciso con il Comitato, da parco urbano rischia di trasformarsi in un'area per campi sportivi con annessi parcheggi e, quindi, stravolgendo l'obbiettivo del comitato e dei piacentini. Ma, in questa fase, quello che preoccupa maggiormente è il “voltafaccia” dell'Amministrazione», si legge in una nota dell'associazione. 

«Mentre a parole, attraverso comunicati e conferenze stampa anche congiunte con il Comitato e nei numerosi incontri al tavolo costituito oltre tre ani fa per concretizzare l'iter per il raggiungimento dell'obbiettivo, ha sempre dichiarato la propria volontà di fare dell'area dell'ex Pertite un parco pubblico senza accennare ad ulteriori possibili scenari, nel momento decisivo, e senza alcuna spiegazione di cosa potesse significare “verde attrezzato”, ha presentato e votato in Consiglio Comunale una delibera che inibisce il raggiungimento del Parco».

«Vogliamo anzitutto ricordare - continuano - che l'idea della trasformazione a Parco, dell'area militare Pertite è stato l'unico progetto veramente partecipato e voluto dalla popolazione che si è pronunciata in più occasioni e partecipando attivamente alle iniziative promosse dal Comitato sulla destinazione dell'area. Acquisizione, a titolo gratuito più volte ribadita, anche attraverso incontri e verbali che attestano la volontà di dismettere l'area da parte dell'Amministrazione Militare una volta risolto il problema della bonifica attualmente in atto e la delocalizzazione della pista di collaudo dei mezzi per la quale sono già state avanzate proposte risolutive. Vogliamo pure ricordare ad amministratori disattenti che la Pertite è l'unico polmone verde di notevoli dimensioni rimasto e che, in una situazione di grave inquinamento come quella della nostra città, la presenza di questa area rappresenta una imperdibile opportunità che non può essere barattata con impensabili soluzioni di comodo fantasiose o speculative. Tra queste un ospedale, ma è assurdo costruire un nosocomio distruggendo un polmone verde indispensabile per tutelare la salute e il benessere dei cittadini».

«La salute dei cittadini rappresenta un bene primario da difendere e la prevenzione attraverso anche l'implementazione delle alberature e degli spazi verdi può garantire sicurezza e benessere ad una intera comunità. Prevenzione significa creare le condizioni affinché i cittadini possano godere di  buona salute e quindi minore necessità di strutture per curare quelle patologie derivanti da un inquinamento sempre più aggressivo. Gli ospedali sono necessari e giovevoli, ma è assurdo costruire un nosocomio distruggendo un polmone verde indispensabile per tutelare la salute e il benessere dei cittadini.  Ma, bellezza, svago e benessere è quello che hanno avuto in mente 2.500 piacentini quando hanno abbracciato la Pertite, bellezza e benessere quando hanno firmato in 14mila la richiesta per il nuovo parco della città, bellezza e benessere quando in 30mila hanno votato al referendum chiedendo, con un atto di democrazia diretta una scelta coerente all'Amministrazione Comunale.  Ed è sempre la bellezza, il benessere e lo svago uniti allo studio e la cultura che hanno avuto in mente i ragazzi della Calvino di Via Stradella quando hanno lanciato l'idea del Parco raccolta e portata avanti dal Comitato Parco Pertite bosco in città. Di fronte a questa impensabile situazione non  resta che chiedere all'Amministrazione e al Consiglio un atto di riparazione di quanto deciso nel giugno 2015, e rispettando la volontà dei piacentini, chiarire definitivamente attraverso una precisa scelta amministrativa la vera vocazione dell'area che non può, nè deve essere quella di campi sportivi, ma quella di un parco pubblico al servizio dell'intera cittadinanza», concludono. 

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