«La stampa esalta le iniziative di Piacenza Expo. I numeri però ci dicono un’altra cosa. Si prevedeva un utile di 42mila euro nell’anno in corso, che non ha visto l’ente fieristico organizzare Geofluid. Alla fine del 2022 i conti dicono altro: siamo a -520mila euro». Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi), contesta i conti economici dell’ente di Le Mose e la sua guida.

«L'amministratore di Piacenza Expo Giuseppe Cavalli - ha detto in Consiglio comunale il consigliere del centrodestra - è in carica dal 2017, dovrebbe terminare l’incarico nel 2023. In sei anni di gestione ci presenta un "fatturato politico" uguale a quello dei suoi predecessori. Sentiamo la solita musica qua dentro: quando c’è Geofluid andiamo in pareggio, quando non c’è andiamo in negativo. La Giunta Tarasconi però, nelle linee di mandato, ha indicato di voler raggiungere il pareggio di bilancio tutti gli anni, “valutando altresì altre partnership con altri enti fieristici”».

Cavalli non ha mai creduto all’eventualità di fusioni con altre realtà. «L'amministratore unico smentisce questa possibilità – ha detto Trespidi - a meno che non si trovi di fronte a realtà “internazionali”. Andrebbe riportato “sulla Terra”. Difficilmente un ente con 520mila euro di passivo diventa appetibile sul mercato internazionale».

«L’amministratore unico - è intervenuto sul tema anche Luca Dallanegra (Civica Tarasconi) - dice di non fidarsi degli enti limitrofi a noi e di aver avuto contatti con la fiera di Norimberga». «Piacenza Expo - ha commentato anche Andrea Fossati (capogruppo Pd) - ha le riserve per coprire il passivo e forti margini di crescita, inoltre è un volano per il territorio e per il marketing».