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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Provincia, esposta l'offerta formativa per le superiori: "Scelta responsabile"

«Quella individuata dall’amministrazione provinciale è una scelta responsabile». Così il presidente dell’Ente di corso Garibaldi, Massimo Trespidi, commenta l’approvazione della programmazione territoriale dell’offerta formativa per le scuole superiori. Non ci sarà il diploma di perito logistico. Tutti i dettagli

Da destra, il presidente Trespidi e Paparo
«Quella individuata dall’amministrazione provinciale è una scelta responsabile». Così il presidente dell’Ente di corso Garibaldi, Massimo Trespidi, commenta l’approvazione della programmazione territoriale dell’offerta formativa per le scuole superiori (che parte da un’indicazione della Regione), passata ieri in Consiglio con i voti di maggioranza.

NO AL "PERITO LOGISTICO" - Lo aveva detto lunedì durante l’assemblea e oggi lo ha ribadito in una conferenza stampa convocata per fare chiarezza sul primo atto della riforma Gelmini, che per il momento si limiterà al cambio dei nomi degli indirizzi delle scuole per l’annata 2010/2011, come previsto dal ministero. Non potrà però prendere vita l’indirizzo che prevede il diploma di perito logistico in quanto nessuna scuola ha un corso di studi che possa essere “riconvertito”, mentre scienze applicate (ex tecnologico) sarà appannaggio di due scuole cittadine che hanno lasciato a bocca asciutta i poli scolastici di Fiorenzuola e Castel San Giovanni. A Bobbio, invece, il Tramello continuerà a mantenere il proprio distaccamento.

OBIETTIVI CONVERGENTI - Il risultato contenuto nella delibera di ieri, secondo l’assessore al Sistema scolastico, Andrea Paparo, è dunque «frutto del clima di collaborazione e di condivisione d’intenti instauratosi tra la Provincia e gli istituti scolastici», che si sono attivati per «perseguire un unico obiettivo: il miglioramento del sistema formativo per i giovani piacentini». Ma le difficoltà per procedere alla prima fase del riordino non sono comunque mancate. «Abbiamo preso le nostre decisioni - ha evidenziato Trespidi - all’interno di un quadro condizionato dai tempi dettati da altri Enti e da questioni legate all’edilizia scolastica, su cui la Provincia è competente». 

IL PARERE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
- Dello stesso parere il preside dell’Isii Marconi Gian Paolo Binelli, che ha fatto riferimento «alle tempistiche» e al «contesto nazionale non sempre definito». «Si è ragionato - ha aggiunto Binelli - su problemi complessi del territorio, facendo i conti con la riduzione delle risorse. L’arricchimento della proposta formativa ci sarà se le scuole si attrezzeranno per fare fronte alla diminuzione di fondi e organico. Comunque, occorreranno comunque almeno due o tre anni per vedere gli esiti della riforma».

GUARDARE AVANTI CON POSITIVITA' - Un invito a guardare avanti con positività è stato quello della preside del Volta di Castel San Giovanni, Luisa Giaccone: «Si tratta di una fase transitoria che genererà voglia di misurarsi, riflettere e confrontarsi. Un clima aperto produrrà vivacità e ricchezza». Secondo Mauro Monti, preside del Mattei di Fiorenzuola, meriteranno di essere approfonditi i temi del riordino legati a «materie non linguistiche insegnate in una lingua straniera, alternanza scuola lavoro anche per i licei, approccio laboratoriale della didattica e rapporto tra scuola e attività produttive».

FASI SUCCESSIVE DELLA RIFORMA
- «Il prossimo passo - ha annunciato Trespidi - sarà quello di mettere insieme la scuola, gli enti locali e il mondo del lavoro. La Provincia inoltre intercetterà la domanda formativa che viene dalle famiglie».

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