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Piano energetico: «Non saremo una Provincia nucleare»

Il presidente Boiardi e l’assessore Borghi hanno anticipato, stamattina, gli indirizzi che accompagneranno la stesura del Piano energetico provinciale: «Caorso? Pensiamo a dismettere. Basta. Il resto si vedrà». Sul biogas a Lusurasco: «Bisogna fare l’impianto, e chiuderemo un ciclo». No a centrali di potenza, sì a strutture più piccole e da fonti rinnovabili

Due bordate, per chiudere polemiche, bisbigli e silenzi rumorosi sulle questioni energetiche. Nucleare e centrale a biogas a Lusurasco. Gian Luigi Boiardi, presidente della Provincia, dà la misura sul futuro prossimo del territorio piacentino: «La nostra posizione è chiara - dice con tono deciso -, e sul nucleare non ci spostiamo di un millimetro. Dobbiamo concludere la dismissione del materiale radioattivo da Caorso. Punto e basta. Non dobbiamo aggiungere altri temi. Tutto il resto si vedrà. L’unico obiettivo che abbiamo è il decommissioning». S’attacca sibillino Alberto Borghi, assessore provinciale allo Sviluppo economico: «Ribadiamo il nostro no al nucleare. Andiamo verso altre direzioni».

E sull’infervorata querelle dell’osteggiato impianto a biogas a Lusurasco, anche qui le idee sono chiare. Almeno da corso Garibaldi: «La centrale è necessaria - spiega Boiardi - perché chiude il ciclo di trasformazione alimentare. Non possiamo lasciare le cose a metà. L’abbiamo prevista, e la realizzeremo. È un ciclo che si chiude, e lo chiuderemo».

Ecco gli scenari, legati alla produzione energetica, che ci aspetteranno. Saremo un’area senza nucleare, cablata su tante centraline da fonti rinnovabili. «Del resto, il Piano energetico regionale è chiaro: non sono previste grosse centrali di potenza, e noi ne costruiremo», chiosa Paolo Lega, del Servizio pianificazione territoriale della Provincia. Queste considerazioni sono scaturite stamattina, a margine della presentazione, in Provincia, del percorso partecipato che porterà al Piano programma energetico provinciale (Ppep). Un tragitto diviso in tre, importanti tappe: il 31 marzo, il 17 aprile e l’8 maggio. Tre giornate dedicate a tre diverse assemblee, aperte a tutti, in cui gli esperti provinciali, supportati da Ambiente Italia, parleranno di energia idroelettrica, eolica, fotovoltaica. Di tutto ciò, insomma, che plasmerà l’autosufficienza energetica piacentina.

Attualmente, infatti, produciamo 600 gigawattora all’anno da fonti alternative, anche se «il 90% arriva dalla centrale idroelettrica di Isola Serafini, una delle più evolute d’Italia», spiega l’assessore Borghi. Sul totale dell’energia prodotta, la percentuale del rinnovabile è del 13%: risultato lusinghiero, dato l’obiettivo europeo del 2020 del 20%. Su queste tematiche, quindi, si dirigerà la stesura del Ppep. «Senza dimenticare - interviene Boiardi -, il risparmio e la razionalizzazione: sono loro le “centrali” più potenti».
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