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Piano regionale dei rifiuti, Dosi: “L’orizzonte temporale dell'impianto di Tecnoborgo é ben più lungo rispetto al 2020”

«L'annuncio della prossima pubblicazione del nuovo piano regionale dei rifiuti ha suscitato dibattito intorno all'utilizzo dei termovalorizzatori in regione. Il piano regionale dei rifiuti è un documento allo stadio preliminare di cui si conoscono solo anticipazioni, che sta suscitando molte polemiche semplicemente perché il processo di consultazione con le amministrazioni locali é stato largamente insufficiente»

«L'annuncio della prossima pubblicazione del nuovo piano regionale dei rifiuti ha suscitato dibattito intorno all'utilizzo dei termovalorizzatori in regione. Il piano regionale dei rifiuti è un documento allo stadio preliminare di cui si conoscono solo anticipazioni, che sta suscitando molte polemiche semplicemente perché il processo di consultazione con le amministrazioni locali é stato largamente insufficiente». Lo afferma, in una nota ufficiale, il sindaco Paolo Dosi.

«Come noto - afferma il primo cittadino -in Emilia Romagna la strategia di raccolta e smaltimento dei rifiuti ha avuto sempre un carattere sistemico ed ha favorito nel tempo la nascita di termovalorizzatori di scala provinciale affinché si realizzasse un principio di autosufficienza territoriale. Si tratta di investimenti importanti fatti sul territorio con risorse pubbliche e private e, per esempio nel caso di Piacenza, investendo in certificazione ambientale e manutenzione che permettano di raggiungere standard qualitativi dell'impianto più elevati delle norme di legge. Il dibattito recente sul ruolo dei termovalorizzatori, influenzato da una impostazione eccessivamente ideologica, ci permette di programmare in modo virtuoso il nostro sistema di raccolta e smaltimento».

«Un buon sistema di smaltimento dei rifiuti si dovrà fondare su una pluralità di strumenti che, su scala territoriale diversa, potranno far preferire i circuiti del riciclo e del recupero, ma che implicheranno il mantenimento di un certo numero di impianti di termovalorizzatori e comunque di un sistema che si autosostiene, basato sulla sostenibilità finanziaria e sulla disponibilità di tutte le migliori opportunità tecnologiche. Tutto ciò potrà avvenire solo quando gli impianti attualmente in dotazione, che sono stati fondamentali per rendere autonomo il nostro sistema provinciale dei rifiuti e senza i quali avremmo dovuto far ricorso a impianti esterni con costi conseguenti, saranno ammortizzati, provvedendo a mantenerne sempre i livelli elevati di sicurezza attuali. In questo senso gli impianti di termovalorizzazione sono una risorsa per il territorio ed una fonte di autonomia del nostro sistema locale rispetto ad un servizio, quello di smaltimento dei rifiuti, da cui dipende in modo essenziale il livello di benessere di una comunità, come si sta dimostrando nelle città in cui questo servizio é in forte crisi».

«Per essere chiari, l'orizzonte temporale dell'impianto di Tecnoborgo é ben più lungo rispetto al 2020. Si tratta di impianti su cui é in corso un processo di ammortamento finanziario e, nello stesso tempo, con una vita utile fortemente condizionata dagli interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria, che sono stati sempre molto intensi nell'impianto di Borgoforte. Sarebbe uno spreco insostenibile il sottoutilizzo dell'impianto e la sua chiusura non può essere affrontata facendo partire oggi un inutile conto alla rovescia».

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