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La questione

Cittadella, la Giunta: «Dopo giugno o facciamo il parcheggio o contratto rescisso»

ApP chiedeva di sospendere il percorso. L’assessore Bongiorni e Tarasconi: «Vogliamo fare, ma al termine del tavolo tecnico verificheremo la sostenibilità dell’opera. Altrimenti si rescinde»

Siamo arrivati al bivio finale per piazza Cittadella? Stando a quanto ha espressamente dichiarato l’Amministrazione Tarasconi, forse sì. Rispondendo ad una mozione di “Alternativa per Piacenza”, sia l’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni che il sindaco Katia Tarasconi hanno definito le intenzioni della Giunta.

Una volta che verranno resi noti gli esiti del tavolo tecnico (a giugno), la Giunta si confronterà con il gestore privato che, sulla carta, dal 2012, dovrebbe costruire il parcheggio interrato da 250 posti, la “Gps” (ex Piacenza Parcheggi). Se l’opera è sostenibile e fattibile, si farà. Altrimenti si arriverà ad un accordo con i privato, per una risoluzione del famoso contratto stipulato più di dieci anni fa e mai attuato.

ApP rimane della sua idea: il parcheggio da 250 parcheggi non giustificherebbe una spesa di 10 milioni di euro sostenuta dal privato. «Perdiamo 180 posti auto in superficie – è il commento di Luigi Rabuffi - ne costruiamo 250, dei quali 50 consegnati ai privati: in pratica vengono spesi 600mila euro per ognuno dei 20 posti auto privati. Ne vale la pena?». Rabuffi ha ricordato un tema caro al suo gruppo. «Il Comune di Piacenza dovrebbe prendere provvedimenti forti per incassare dal concessionaria la quota dovuta: mancano nelle casse comunali 310mila euro per il 2020, 850mila euro del 2021 e un milione e 200mila euro del 2022».

Luigi Rabuffi-18

L’ASSESSORE: «RISCHIOSO SOSPENDERE IL PERCORSO ORA»

«Penso che sia interesse di tutti noi – ha esordito l’assessore Bongiorni in Consiglio - fare un passo avanti in una vicenda aperta dal 2012. C’è stato uno stallo dal Covid in poi sui contributi per le concessioni, la pandemia ha fatto da spartiacque. Comune e gestore da quel momento in poi portano avanti reciproche e legittime richieste».

La Giunta ha dato parere negativo alla mozione che chiedeva di sospendere il percorso. «Il tema dei parcheggi nel comparto Nord c’è. L’analisi costi-benefici è da fare, ma non è possibile un percorso di partecipazione su un programma già definito dalle carte. Sarebbe molto rischioso, innanzitutto per l’ente stesso, un ulteriore sospensione del percorso. Come Comune abbiamo dichiarato l’interesse pubblico dell’opera, il tavolo tecnico alla fine di giugno dovrebbe terminare il suo lavoro. Ultimato questo, riaggiorneremo sulla situazione e sul cronoprogramma. Non escludiamo nemmeno eventuali azioni risolutorie in caso di mancata conclusione positiva».

Matteo Bongiorni-12

IL DIBATTITO SULLA PIAZZA

Conosce bene l’intera vicenda l’ex sindaco Patrizia Barbieri. «Non esiste un argomento più complesso – ha detto la capogruppo dell’omonima civica -, questa situazione travalica la volontà politica. Noi non ce l’abbiamo fatta nel nostro mandato. Il Covid ha portato problemi, oltre al fatto che si vorrebbe annullare la “doppia multa”: facendo questo, non ci sono più le condizioni finanziarie della società per la costruzione del parcheggio. Ci si chiede se è ancora sostenibile l’opera, però questo percorso non si può sospendere».

«Ha ragione Rabuffi – gli ha fatto eco Stefano Cugini (ApP) - sui soldi spesi per ogni singolo posto auto. Al sindaco riconosco che su questo argomento è sempre stata coerente in campagna elettorale, il parcheggio interrato per lei è da fare. Non siamo ovviamente d’accordo».

Andrea Fossati, capogruppo Pd, in aula ha fatto la cronistoria di tutte le vicende che riguardano la piazza dal 2012 a oggi, dal contratto sottoscritto nel 2012 al masterplan del 2018, lo stallo dal 2020 e la diatriba sui versamenti delle concessioni al Comune. «Per noi la carenza di posti auto nella zona Nord c’è - è il commento dem - è un tema sentito. Come Pd sposiamo la linea Bongiorni, siamo prudenti in attesa del confronto con il concessionario. Lo stallo che si prolunga da tempo non può essere sospeso. Bisogna capire il riequilibrio economico dell’operazione».

«L’interesse pubblico - è intervenuto anche Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) - lo decidono i tecnici, non la politica. Solo nel 2020 c’è stata sofferenza per la pandemia in città, nel 2021 le auto circolavano come sempre. Sono preoccupato, oltre che da questo, dai “cambi di casacca” della società che cambia spesso nome e che presenta bilanci in negativo. Come fa a costruire un parcheggio da 10 milioni di euro, se presenta un “rosso”? Nel 2012 si parlava di 768 posti auto, poi si è passati a 250 (200 pubblici). Ci sono motivi per preoccuparsi e servono chiarimenti».

«L’idea è del 2007- ha rilevato Filiberto Putzu (Liberali) - nel frattempo la richiesta di parcheggi nell’area Nord è aumentata e 250 posti sarebbero pochi. A Parma per anni c’era il parcheggio della Pilotta a raso, per lasciare l’auto e raggiungere il centro. Copiare non farebbe male.

«Tarasconi - per Fratelli d’Italia ha parlato Nicola Domeneghetti - diceva che si sarebbe fatto il parcheggio interrato, Bongiorni invece sembra più seguire la linea di Barbieri: lo abbiamo sentito parlare di “sostenibilità economica” e di “risoluzione del contratto”. Quel progetto ad oggi non è percorribile».

IL SINDACO: «O UNA STRADA O L’ALTRA»

Il sindaco è stato chiaro: «Dopo tanti anni una certezza: o si va avanti, o si chiude la questione». «Con questa Giunta - ha precisato Katia Tarasconi - sapremo come si va a finire. Nessuno ha cambiato idea. Se si può, facciamo i parcheggi. Però c’è un percorso pregresso, fatti di errori da tutte le parti. L’interesse pubblico lo decide la politica, non i tecnici. Siamo qui per decidere noi amministratori, e a dicembre lo abbiamo ribadito: l’interesse pubblico c’è. Alla fine del tavolo tecnico capiremo se l’opera ha ancora senso o no, visto che sono passati molti anni. Se non si può, il contratto verrà rescisso».

Tarasconi non è allarmata dai rapporti con il gestore privato dei parcheggi: «Sulle concessioni e la pandemia, c’è tanta giurisprudenza e molti esempi di situazioni analoghe a Piacenza nel rapporto con il gestore». Respinge anche la riflessione di ApP sui costi del parcheggio interrato: «Non si può dire che spendiamo 600mila euro a posto auto, io direi piuttosto che in vent’anni ogni posto ci costerà 6 euro e 50 centesimi al giorno».

Dal primo cittadino ancora altre puntualizzazioni rivolte alle minoranze. «Sulla mancanza di posti auto nel comparto Nord, siamo d’accordo tutti. Veleggiano molti sospetti su questi progetti, con il sentimento non si fanno gli atti amministrativi. Noi siamo convinti che serva il parcheggio. Non abbiamo però risposte certe fino alla fine del tavolo tecnico: dopo quello prenderemo una decisione o l’altra. Una strada o l’altra». Alternativa per Piacenza, alla fine del dibattito, ha scelto di ritirare la mozione: «Aspetteremo l’esito del tavolo tecnico», ha spiegato Rabuffi.

Katia Tarasconi-57

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