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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Piscina olimpionica alla Madonnina, il Comune ha rescisso il contratto

Venne posata la prima pietra, ma i lavori non sono mai partiti. Ora arriva la risoluzione consensuale tra le parti: la società chiese alcuni mesi fa di aumentare il contributo del Comune di 100mila euro per 16 anni

La piscina olimpionica coperta – uno dei punti cardine della seconda Amministrazione Reggi – non si farà. È ufficialmente rescisso il contratto tra il Comune di Piacenza e la società che si era aggiudicata la realizzazione dell’opera nell’area della Madonnina. Il contratto – che indicava inoltre la gestione del servizio - venne stipulato il 26 settembre del 2011, mentre nell’aprile 2012 lo stesso primo cittadino di allora posò la prima pietra.  Ora è arrivata la risoluzione consensuale tra le parti, che vedono coinvolti il “Consorzio Cooperative Costruzioni” e la “Padova Nuoto s.r.l.”.

Si doveva inizialmente chiamare “centro natatorio polifunzionale città di Piacenza” e avrebbe dovuto soddisfare le forti richieste di spazi acqua che gli impianti esistenti non possono attualmente garantire (a seguito dei grandi volumi di utenza in forte e costante crescita) ed al contempo permettere lo svolgimento di attività agonistiche di eccellenza a livello regionale e nazionale. Per tali ragioni, l’intervento presentava caratteristiche di polivalenza, polifunzionalità, modulabilità, flessibilità. L’opera sarebbe dovuta costare circa 9 milioni di euro.  Il bando del progetto iniziale della piscina, approvato quattro anni fa, prevedeva la costruzione di una vasca da 50 metri nella zona della Madonnina, con un’aggiunta di un’altra vasca scoperta da 25 metri e una piccola palestra. Con l’azienda che si aggiudicò l’appalto per i lavori il comune di Piacenza s’impegnò a stipulare un contratto da 500mila euro annui per la durata di 16 anni. I lavori non sono mai partiti, a causa di contenziosi tra il consorzio che la costruisce e il gestore. Lo stesso consorzio ha voluto rivedere il contratto, chiedendo di aumentare di 100mila euro all’anno il contributo comunale oltre a voler ottenere un aumento dei costi degli spazi d'acqua riservati al Comune: l'opera sarebbe complessivamente passata da un costo di circa 9 milioni a a 13,5.  “Non possiamo accettare questa richiesta – spiegò qualche mese fa il sindaco Paolo Dosi -  avendo già offerto il massimo delle nostre possibilità”. L’amministrazione ha sempre assicurato di avere i soldi a bilancio per realizzare – a quelle cifre – l’opera: ora si aspetta di vedere se qualche altra cordata o società è in grado di impegnarsi in un progetto - già pronto - del genere.

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