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«Più strumenti contro il degrado e la criminalità: repressione dura e interventi sociali»

Sicurezza urbana, Paolo Rizzi al convegno della Polizia municipale sul decreto Minniti

Repressione più dura contro la criminalità ma anche più interventi sociali, pianificazione urbanistica mirata e lotta al degrado. E’ la ricetta contenuta nelle nuove norme del decreto di Marco Minniti, ministro dell’Interno, illustrate questa mattina alla sala dei Teatini nell’ambito di un convegno formativo organizzato dalla Polizia municipale di Piacenza e coordinato dal comandante Piero Romualdo Vergante, in collaborazione con le polizie locali di Milano e Torino.  Una ricetta che ricalca l’idea di sicurezza urbana che sta portando avanti il candidato sindaco Paolo Rizzi, presente  al convegno che vedeva relatori d’eccezione come il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, il prefetto Anna Palombi, il questore Salvatore Arena, il sindaco uscente Paolo Dosi e il presidente della Provincia Francesco Rolleri. Più sicurezza, dunque, tramite un’azione repressiva decisa da unire a interventi sociali e urbanistici che abbiano come obiettivo specifico il contrasto al degrado urbano che fa da humus alla delinquenza. «La sicurezza è una priorità assoluta - dice Rizzi, economista e professore alla Cattolica di Piacenza - e il decreto Minniti ci fornisce nuovi strumenti di fondamentale importanza: da un lato più interventi della forze dell’ordine e della polizia municipale, che diventa polizia di comunità ovvero primo e immediato presidio di prossimità, con il sindaco che avrà nuovi poteri contro degrado, spaccio, prostituzione, abusivismo e potrà dare risposte più serie e severe a chi mette in pericolo la qualità della vita dei cittadini; dall’altro - prosegue il candidato Paolo Rizzi - questo decreto ci dà finalmente la possibilità di fare sicurezza integrata, ovvero anche legata ad altri attori sociali del territorio: privato sociale, gruppi di vicinato, singoli cittadini». 

Rizzi poi fa riferimento al protocollo Mille Occhi sulla città che fornisce «la possibilità di controllare il territorio con telecamere integrate e scambio dati tra tutte le forze dell’ordine». Piacenza si-cura, dunque. Rizzi ribadisce lo slogan emblematico con il quale si è presentato alla città come candidato sindaco: «Piacenza si-cura significa lotta durissima alla illegalità; una lotta che sia legata all’attenzione verso il miglioramento delle condizioni urbane di decoro, “relazionalità” e prevenzione con la partecipazione di tutti, dalla polizia locale sino alle nostre famiglie». Concetti concreti che aprono a una visione più ampia di sicurezza con lo scopo di migliorala - la sicurezza -, di aumentarla, di renderla effettiva. Concetti che ora trovano strumenti reali come la possibilità di una più efficace e stretta collaborazione tra questore e sindaco, il quale avrà maggiori poteri. 

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