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Polizia Locale, «Comando disperso in 7 sedi, la mancanza di agenti è un grosso problema»

Il comandante Mirko Mussi si confronta con i consiglieri sui problemi: «Impossibile organizzare un turno notturno. Ora 7 ispettori, nel 2015 erano 23. L’attività amministrativa ingolfa». Riemerge l'urgenza della sede

Come mai la Polizia Locale di Piacenza è in sofferenza? «È dislocata su sette sedi diverse, ha oltre 20 agenti in meno di quelli che dovrebbe avere, è ingolfata dall’attività amministrativa, ha un’età media alta e i nuovi assunti preferiscono andare verso altre realtà». È impietosa la fotografia scattata in commissione 1 dai consiglieri comunali e confermata dallo stesso comandante del corpo, Mirko Mussi.  

Sia Antonio Levoni (Liberali) che Massimo Trespidi (Liberi) hanno rimarcato la carenza di personale. Il primo ha anche riportato in aula un vecchio progetto: trasferire la sede principale nell’ex caserma dei pompieri di viale Dante. «Abbiamo un corpo che soffre l’assenza di 20 agenti – ha detto invece Trespidi – e con una carenza di ispettori. Una città di 100mila abitanti dovrebbe prevedere la copertura di un turno notturno. Non si può lasciare perdere la fascia oraria da 0.30 alle 6 del mattino. Nel 2017 le organizzazioni sindacali erano pure favorevoli».

L’INTERVENTO DEL COMANDANTE MUSSI

«L’organico – ha confermato il comandante Mussi, arrivato a ottobre - è uno dei problemi più grossi del comando. Non si può parlare della copertura del turno notturno, servirebbero 25 persone in più. Un turno notturno ha bisogno di 4 persone in giro,polizia locale ok 2021 controlli controllo strada pattuglia-2 una in sede. E siamo già in grave carenza. Mi era stato detto che a ottobre sarebbero arrivati 4 ispettori e 8 agenti. Forse ne arriva solo uno di ispettore: eppure sono determinanti per controllare l’attività esterna».

La mancanza di ispettori è ormai cronica. «Erano 23 nel 2015, oggi sono 7, tutti over 50. Non so cosa si potrà fare, ci sono dei vincoli, dei tetti alle spese per il personale. L’Amministrazione non ha gli strumenti per dare una risposta. E negli ultimi due mesi sono andati via 5 agenti».

Il comandante ha puntato il dito contro la dislocazione delle sedi. «Non c’è una sede unica, non permette di coordinare in modo funzionale l’attività. Il comando è disperso in sette luoghi diversi. Come si può controllare con 7 ispettori e 7 sedi? Ho già disposto la promozione di due nuovi commissari per coordinare i gruppi di lavoro. Ho ridistribuito gli incarichi e informatizzato la gestione interna, ma non è facile. Avevamo pensato di inserire la possibilità di riqualificare una sede grande con il Pnrr. L’ex caserma di viale Dante non è antisismica».

Il lavoro all’esterno è ingolfato da quello interno. «Il comando ha un mare di attività da ufficio. Abbiamo chiesto personale amministrativo. Stiamo riorganizzando il centralino con Tim per ricevere le chiamate dei cittadini. Inoltre a breve scadrà laComando Polizia Locale via Rogerio-2-2-2 gestione ai privati dei pass Ztl, dovremo occuparci anche di quello».

Il quadro non è proprio confortante. «Ai tempi della Giunta Guidotti – ha ricordato ancora Trespidi - c’erano 137 agenti. Bisogna pensare di mettere il corpo, nel prossimo mandato, nelle condizioni di lavorare bene. A partire dal personale e dalla sede, che non può avere il comando da una parte e i mezzi da un’altra. Piuttosto costruiamone una nuova, la necessità c’è».

Non è convinto Luigi Rabuffi (Pc in Comune). «La Polizia Locale è già in sofferenza, ora deve pure gestire i pass Ztl? È un controsenso».

Trespidi ha fatto una domanda che si sono posti in tanti in via Rogerio: se Mussi vince il ricorso al Tar che ha intentato contro un concorso al Comune di Chiavari (dove è arrivato secondo), molla Piacenza per tornare in Liguria? «Se il Tar accoglie il ricorso – è stata la replica del diretto interessato - annulla il concorso e si rifà da zero, non vengo assunto. Perciò rimango qui. Ho comunque trovato entusiasmo all’interno del comando ed è il mio primo incarico in una città importante.

Non è d’accordo sulla questione delle sedi il capogruppo di Fd’I, Giancarlo Migli. «La presenza di tante piccole sedi rappresenta un deterrente in certe zone della città, penso ad esempio a quella della Farnesiana».

Zandonella e Mussi-2

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