Polledri a Omnibus: “Chiudere con la prima Repubblica”
Massimo Polledri è intervenuto questa mattina per la terza volta alla trasmissione tv Omnibus, in onda su La7. “Dobbiamo chiudere la prima Repubblica – ha detto – e tornare ad essere un Paese normale dove ciascuno fa il suo. Dai politici ai magistrati. Invece oggi assistiamo a giudici che si permettono di cambiare le leggi”
Da sin Polledri e Amicone
Polledri si è confrontato con colleghi di entrambi gli schieramenti e con i giornalisti. Con lui, in collegamento da Milano, il direttore di "Tempi", Luigi Amicone. In studio centrale, a Roma, Benedetto della Vedova, onorevole in quota al Pdl, il collega del Pd, Matteo Colaninno e Bruno Tabacci dell'Udc.
“Dobbiamo chiudere la prima Repubblica – ha detto Polledri – e tornare ad essere un Paese normale dove ciascuno fa il suo. Dai politici ai magistrati. Invece oggi assistiamo a giudici che si permettono di cambiare le leggi”. Come nella prima Repubblica, ha spiegato in diretta Tv il leghista piacentino, assistiamo ancora a una commistione importante tra economia, media e politica.
Dobbiamo tornare ad essere un Paese dove ciascuno fa il suo |
“C’è un miscuglio di interessi extra-politici che vorrebbe decidere a prescindere dai risultati delle elezioni”. Il caso più eclatante, per il parlamentare del Carroccio è la legge sul testamento biologico: la “dobbiamo ancora licenziare e già c’è un Tar che ce l’ha smontata”.
Ma sotto sotto c'è del buono anche da noi, conclude: “recentemente è stata approvata la legge sulle cure di fine vita. Entrambi gli schieramenti si sono uniti per ridare dignità al malato. Segno che questo vituperato Parlamento a volte riesce ad abbracciarsi”.