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Ponte sul Po: quando si rifarà?

Ponte sul Po ancora polemiche. E mentre il presidente Boiardi dichiara “Non ammetto più risposte evasive, è il momento di sapere come e quando si ricostruirà il ponte”, Pdl e Lega dichiarano: “Abbiamo chiesto all'Anas di estendere il numero dei comuni che possono usufruire gratuitamente della tratta”

Si rifarà, non si rifarà e quando. Il ponte sul Po, a 15 giorni dal cedimento, continua a tenere banco nell'agenda politica e istituzionale fra Piacenza e Roma e, soprattutto, continua a far disperare i pendolari fra la città e la Lombardia.

Ieri il presidente della provincia Gianluigi Boiardi, ha annunciato quelli che saranno alcuni punti fondamentali del proprio programma, fra i quali in prima linea, svetta il ponte sul Po. Sulle infrastrutture, Boiardi ha sottolineato ancora una volta come il tema della manutenzione “sia sottovalutato nelle discutibili scelte governative, che impegnano risorse in progetti come il ponte di Messina, a discapito della messa in sicurezza dei cittadini nel nostro territorio”. Poi, lapidario, ha concluso: “Non ammetto più risposte evasive, è il momento di sapere come e quando si ricostruirà il ponte”.
  Servono impegni ufficiali per la ricostruzione del ponte sul Po  

Ma anche la controparte si dà da fare. Mercoledì scorso, Pdl e Lega Nord, hanno presentato a Palazzo Mercanti un disegno di legge sul nuovo ponte. Ieri mattina, a Roma, Polledri (Lega Nord) ne ha parlato anche con il viceministro alle Infrastrutture, Castelli.

Non solo la questione della realizzazione, però, bolle in pentola. "Abbiamo chiesto all'Anas di estendere il numero dei comuni che possono usufruire gratuitamente della tratta autostradale Piacenza Nord-Piacenza Sud. Attendiamo una risposta" ha detto Polledri.

Aveva fatto discutere, nei primi giorni dell'emergenza, la decisione dell'Anas di rendere gratuito il pedaggio sulla A1 (poi esteso anche alla A21) solo per alcuni comuni. Dall'ultima comunicazione ufficiale dell'ente gestore, in data 6 maggio, il numero di comuni esenti da pagamento era stato ampliato.
  Alcuni comuni del piacentino restano ancora esclusi dal pedaggio gratuito  

Dal lato di Piacenza sono: Agazzano, Alsenio, Borgonovo Val Tidone, Cadeo, Calendasco, Caorso, Carpaneto Piacentino, Castel San Giovanni, Cortemaggiore, Fiorenzuola d'Arda, Gazzola, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Gropparello, Monticelli d'Ongina, Piacenza, Piozzano, Podenzano, Ponte dell'Olio, Pontenure, Rivergaro, Rottofreno, San Giorgio Piacentino, San Pietro in Cerro, Sarmato, Travo, Vigolzone, Ziano Piacentino.

Ma evidentemente, per il centrodestra non basta: “Tutti i comuni, hanno tra i loro abitanti dei pendolari. Non vedo il motivo per cui debbano rimanere esclusi dai 48 centri della Provincia paesi come Bobbio, Bettola, Cortebrugnatella, Morfasso, Ferriere, Farini, per citarne alcuni".

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