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Pratiche nel caos: «Responsabilità non politiche, ma dei dirigenti del Comune»

I problemi della digitalizzazione dei certificati dell’edilizia discussi in Consiglio. Dalle critiche tra le Amministrazioni di diverso colore politico si passa a contestare il comportamento degli uffici comunali nella gestione dell’appalto. Ultori: «Speriamo di avere le pratiche a Piacenza entro febbraio»

Prima il rimpallo tra l’Amministrazione Barbieri e la vecchia Giunta Dosi. Ora, a finire nel mirino di maggioranza e i minoranza, sono i dirigenti del Comune che si erano occupati di gestire il bando e l’appalto dello sportello unico dell'edilizia Sueap. In Consiglio comunale si è discusso dell’impasse del servizio di digitalizzazioni dei certificati dell’edilizia del Comune: le pratiche del Comune di Piacenza sono attualmente finite in Calabria e la loro digitalizzazione ha subito uno stop, creando diversi grattacapi ai professionisti e ai cittadini che ne fanno richiesta. A tornare sulla questione è stato il consigliere dei Liberali Gian Paolo Ultori, sensibile al tema in quanto presidente dell’ordine dei geometri di Piacenza. «Da tecnico – ha esordito Ultori - dico che le cose non sono andate bene. Se ci sono responsabilità, verranno fuori. Ci sono sicuramente dei responsabili, ma non sono politici, sono responsabili tecnici che, se lavorassero nel privato, sarebbero già stati sanzionati. Tanti colleghi geometri mi stanno telefonando per il problema, la cosa è iniziata male e finita peggio. Le pratiche non andavano spostate, ma il dirigente del Comune responsabile ha autorizzato lo spostamento. Abbiamo così portato le pratiche da Piacenza a Tivoli (nel Lazio) e poi in Calabria. Le pratiche andavano consegnate digitalizzate nel mese di giugno: problemi ci sono, è evidente. Mi sto impegnando per risolvere la cosa, chi sta lavorando ora nell’archivio si sta impegnando. Speriamo di avere entro febbraio le pratiche a Piacenza. Ribadisco però ai professionisti che pongono il quesito, che gli atti si possono stipulare ugualmente senza la "conformità urbanistica". La mancanza di questa non annulla un atto, i cittadini possono stare tranquilli».

 

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