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Profughi, «Provincia e Piacenza vogliono mettere i comuni gli uni contro gli altri»

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale di Ponte dell’Olio Fabio Callegari

«La “questione profughi” – spiega Fabio Callegari, consigliere comunale di minoranza a Ponte dell’Olio - ha assunto da ormai diverse settimane un rilievo sempre più mediatico ed istituzionale. Quella che prima rappresentava, per i soli enti comunali interessati, un problema sociale e di ordine pubblico è oggi un problema per tutti i 48 comuni piacentini. È dato registrare, da una parte, il Comune di Piacenza, il qualepretende che ogni ente locale della provincia faccia la propria parte rispettando così il “piano di riparto” dei profughi che è stato diffuso dai media nelle settimane scorse; a tale orientamento fa eco anche il Presidente della Provincia Francesco Rolleri il quale invita a rivedere il sistema onde evitare un ingiusto accollo di costi e responsabilità in carico a pochi comuni. Dall’altra parte i comuni oggi non interessati dalla presenza di profughi avvisano, anticipatamente, che non intendono farsi carico di alcun profugo avendo già seri problemi di natura socio economica senza andarne a cercare di nuovi.

Tuttavia, nessuno denuncia quello che è il vero problema ovvero la sciagurata operazione Mare Nostrum che, da quando è stata avviata ha aumentato – ovviamente – l’arrivo di migranti (tra cui i c.d. profughi) sul territorio italiano.Non solo, ha comportato anche un’assurda modifica dei flussi migratori stessi, rendendo le nostre coste attrattive anche per popolazioni che, in precedenza, solo marginalmente consideravano l’Italia meta principale dei c.d. viaggi della speranza. Dunque, anziché mettere i 48 comuni piacentini gli uni contro gli altri, come sembra vogliano fare il Comune capoluogo e la Provincia di Piacenza, le Istituzioni dovrebbero, una volta per tutte, riscoprire la bellezza di intraprendere politiche d’ispirazione popolare. L’auspicio quindi è che da Piacenza parta una vera e propria iniziativa trasversale, promossa dai vari amministratori locali (rossi, blu, bianchi e civici) con cui rappresentare concretamente al Governo italiano che l’operazione Mare Nostrum è un fallimento, le cui conseguenze vengono scaricate sulle piccole municipalità, già messe a dura prova dalla crisi economica che da ormai sei anni sta interessando il nostro Paese e dalla, complice, incapacità dei Governi via via susseguitesi nel fronteggiarla. I nostri avi hanno combattuto la Prima guerra mondiale per lasciarci una Patria libera dall’invasore straniero, oggi stiamo rendendo vano il loro sacrificio a causa dell’incapacità di chi ci governa a gestire un fenomeno così significativo come quello della migrazione dei popoli».

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