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Area ex Consorzio Agrario, la Giunta tira dritto. L’ira di Saccardi: «Non tuteliamo i negozi del centro»

Il progetto fa discutere, ma Terrepadane non rinuncia all’area commerciale da 14mila metri quadrati per riqualificare il comparto. Il Sindaco: «Perderemmo 8 milioni di finanziamenti pubblici per riqualificare la città, si va avanti». Saccardi (Fi) si smarca dalla maggioranza e attacca l’assessore Putzu, del suo stesso partito: «Una follia»

Il progetto di “Terrepadane” per la riqualificazione dell’area dell’ex Consorzio Agrario – la società è proprietà del comparto che versa da anni area ex consorzio agrario-2in una situazione di degrado – non piace alla Giunta, ma si farà lo stesso. Perché vincolato a quel progetto, portato avanti e approvato dalla precedente Giunta Dosi, è legato anche l’impegno del “Bando periferie”, il finanziamento statale che porterà in dote al Comune otto milioni di euro da impiegare per la riqualificazione dell’area di Borgo Faxhall-stazione, di piazza Cittadella, di Laboratorio Pontieri e di altri nodi irrisolti dell’agenda politica piacentina. L’assessore Erika Opizzi prima di passare ai fatti in Giunta, ha deciso di informare il Consiglio comunale della questione, che coinvolge un’area di 130mila metri quadrati tra via Colombo e i binari della ferrovia. Gesto apprezzato dai consiglieri, ma che ha portato a galla alcune tensioni che covano in maggioranza. Opizzi ha ricordato in aula che la «pratica è stata impostata e incardinata dalla precedente Giunta, per un finanziamento pubblico di 8 milioni di euro. Tale finanziamento è vincolato all'impiego di risorse private: 1,2 milioni di “Piacenza Parcheggi” per la riqualificazione di piazza Cittadella (in cambio del parcheggio sotterraneo) e 1,5 milioni per l’ex rimessa del Berzolla da parte di Terrepadane. Se vengono a mancare queste risorse private, decade l’investimento pubblico. Per non far perdere questi investimenti alla città, bisogna procedere». Erika Opizzi-5

All’Amministrazione non piace né la presenza di residenzialità – con 7mila locali sfitti -, né gli interventi viari inseriti nel progetto: si teme un carico di traffico troppo pesante e insostenibile, a cui occorre aggiungere qualche altro accorgimento. Per la Giunta occorrono inoltre nuovi parcheggi per l’area e la demolizione dell'ex mercato ortofrutticolo sarà perciò una risposta, sottraendo il luogo al degrado. Inoltre l’Amministrazione intende aggiungere 500mila euro per valorizzare il centro storico. Ed è stata stralciata l’ipotesi di realizzare qui la sede della Polizia Municipale. «Il Comune è già proprietario di molti immobili – ha detto l’assessore Opizzi - non è necessario fare una nuova sede della municipale». Ma la preoccupazione più grande espressa a Terrepadane è quella relativa all’area commerciale di 14mila metri quadrati (10mila non alimentare, 4mila alimentare). «Nei colloqui con Terrepadane abbiamo chiesto di ridurre il commerciale, ma non condividono la nostra richiesta. L’impatto del centro commerciale, secondo uno studio redatto e consegnato ai consiglieri, comunque rafforzerebbe l’attrattività complessiva della città». Se il commerciale porterebbe a casa 14mila metri quadrati, le aree verdi 30mila, il residenziale 14.800, terziario e strutture ricettive 54mila. 

L’INTERVENTO DI MAURO SACCARDI (FORZA ITALIA)

La Giunta ha provato a ridiscutere l’accordo sull’area commerciale: ma la società ha risposto picche. Il grande protagonista della seduta è stato così Mauro Saccardi. Il consigliere di Forza Italia, commerciante e storico portavoce delle richieste dei commercianti del centro storico di Piacenza, si è scagliato contro la sua stessa maggioranza e il progetto Terrepadane. «Sono imbarazzato a fare questo intervento, ma devo farlo. Dico la mia su questa operazione: è un’altra polpetta avvelenata che ci arriva da lontano. Questo è un amo con un vermetto e lo stiamo per abboccare. La città non può sopportare una riconversione del genere in quell’area: 14mila metri di commerciale lì sono una Mauro Saccardi-5follia, daranno fastidio a quell’area e al centro storico. Ci siamo presentati - Saccardi ha tuonato contro Giunta e alleati di maggioranza - come Amministrazione dicendo che volevamo rivitalizzare il centro storico. Mi fa impressione anche la Lega che in campagna elettorale dice sempre di voler tutelare i piccoli imprenditori...A quanto pare la campagna elettorale è una cosa…la legislatura è un’altra. E l’assessore al centro storico Filiberto Putzu, che ha cambiato idea, forse per mantenere la poltrona, diceva ben altre cose sul centro storico e questo progetto in passato. Se noi vogliamo volare alto e far decollare la città così... I 500mila euro per il centro storico sono solo una mancetta. È la stessa cifra data in passato per riqualificare Porta Galera e sappiamo i frutti che ha dato quell’investimento». Saccardi ne ha per tutti: il progetto non s’ha da fare. «Questo progetto è vecchio, non porta benefici, non c’è verde, saranno solo aiuole da mantenere. E ricordo che in via Calzolai ci sono 17 negozi vuoti, in via Verdi 5, in via Venti 3, in via Sant’Antonino 6, in via Sopramuro 3…L’assessore al centro storico Putzu dovrebbe essere allarmato da questo. In un anno ci dicono che non abbiamo fatto nulla, così potremo dire di aver portato un altro centro commerciale. Spero ci sia una riflessione in Giunta su questo, perchè si tratta di una scelta politica ben chiara. Rinnovo il mio appello a rivedere questa pratica, perché la città non si può permettere un intervento del genere».

IL DIBATTITO

Una parte dell’opposizione – non il Partito Democratico – ha palesato i suoi dubbi sull’operazione. «C’è già un calo dei negozi di vicinato – è il parere di Gloria Zanardi del Gruppo Misto - e si crea un centro commerciale dove già abbiamo Gotico e Galassia. Sono per una riqualificazione dell’area ma mi auguro che il proliferare di centri commerciali non sia l’unica soluzione a disposizione, per evitare che Piacenza diventi la capitale degli ipermercati e dei discount». Perplesso il Movimento 5 Stelle. «Andiamo a modificare la città in modo importante – ha dichiarato Sergio Dagnino -. Non siamo d’accordo che una nuova area commerciale renda più attrattiva tutta la zona. Bisogna saper dire di no quando un progetto crea dei danni».

IL SINDACO PATRIZIA BARBIERI

Il sindaco Patrizia Barbieri si è rivolto soprattutto a Saccardi e ai 5 Stelle. «Ci si deve assumere la responsabilità di fare gli amministratori. Le scelte si prendono e spesso sono conseguenti a qualcosa che è già partito. Di cose che non mi piacciono in Comune ce ne sono tante, come a livello nazionale desta perplessità la Tav. Noi abbiamo trovato questo accordo, che coinvolge Terrepadane e un finanziamento da diversi milioni di euro del Bando Periferie. Le stesse perplessità di Saccardi le ho io e sono già state espresse in campagna elettorale. L’iter era già partito e già prevedeva 14mila metri quadrati di commerciale. Io al posto della precedente Giunta non avrei mai sottoscritto quell’accordo, ma oggi ci siamo noi. Bene ha fatto l’assessore Opizzi a provare a ridiscutere con Terrepadane. I 5 Stelle dicono che bisogna avere il coraggio di dire “no”? Bisogna avere il coraggio di essere responsabili, dico io. Dichiarare il nostro “no” al Bando Periferie porterebbe i cittadini a inseguirci col forcone: perderemmo un grande finanziamento. Per quanto riguarda i negozi sfitti del centro vorremmo far entrare le start up, si sta studiando qualcosa per rivitalizzarlo».

Il Partito Democratico ha difeso il progetto, partito ai tempi della Giunta Dosi. «Condivido le parole del sindaco – ha osservato Giorgia Giorgia Buscarini-10Buscarini, ex assessore al commercio -, perderemmo un finanziamento importante. Abbiamo lavorato in extremis con l’allora assessore all’urbanistica Silvio Bisotti per presentare il progetto in tempo per quel finanziamento da 10 milioni di euro. Ovviamente se Terrepadane non ha la possibilità di fare un’area commerciale del genere, non ha interesse a rivitalizzare quel comparto. Siamo tutti consapevoli che insediare una nuova area commerciale non è il massimo per i negozi esistenti. Saccardi, però, invece di criticare l’assessore del suo partito, faccia delle proposte. Sono anni che critica senza mai fare proposte». 

«Dieci milioni di euro – ha dichiarato Stefano Cavalli, capogruppo Lega - per le casse di questa città fanno bene. Io come commerciante dovrei votare contro, ma mi sono candidato per il bene della città, di tutti, non di una categoria. E ricordo che non si può votare a favore del centro commerciale di via Calciati – come hanno fatto i grillini Pugni e Dagnino – e poi pronunciarsi contro a questo provvedimento. Stiamo parlando di soldi per la città». «Non siamo qua a rappresentare i propri ordini professionali – ha tuonato nei confronti di Saccardi il consigliere Pd Christian Fiazza -.

«Non ci sono tanti utilizzi possibili per quell’area – ha rilevato Tommaso Foti di Fratelli d’Italia -. Non stiamo parlando del quartiere dei “Parioli” a Roma, lì c’era una fabbrica chimica inquinante. Comunque, in quella zona, per un privato si tratta di un investimento delicato. E non c’è un altro Bando Periferie all’orizzonte nel futuro, anzi, ci sono invece tante città pretendenti alle risorse previste per Piacenza. Oggi ormai non possiamo cambiare le carte in tavola». I 5 Stelle non ci stanno a farsi riprendere dalla maggioranza. «L’esponente della Lega Massimo Polledri - ha fatto notare Andrea Pugni - oggi assessore e ieri in minoranza nel 2016, affermava certe cose sul progetto Terrepadane e suoi nuovi insediamenti commerciali. Il suo capogruppo Cavalli si legga le dichiarazioni precedenti».

«Sembra che bisogna essere irresponsabili – ha polemizzato Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune, perplesso su tutta la partita - per ottenere dei finanziamenti. Vale per questo finanziamento, vale per il nuovo ospedale. Il progetto di Terrepadane si fa se ha senso, non tanto per ottenere dei soldi. Così avremo un nuovo centro commerciale in via Calciati, un altro in quest’area e poi andiamo a dire in giro ai cittadini che “siamo per i negozi di vicinato”. Poi si è sempre detto che si voleva mettere nell’area di via Colombo la sede della Polizia Municipale, perché era la zona più pericolosa della città, e ora salta fuori che non la volete».

«Saccardi e Putzu – ha messo il coltello nella piaga di Forza Italia un ex, Massimo Trespidi, oggi capogruppo di Liberi - pensavo che fossero dello stesso partito. Quando in questa città gli accordi si fanno davanti al caminetto, succedono queste cose: vale per il Carmine, per piazza Cittadella e per questa partita. Spero che non avvenga la stessa cosa per la Pertite e per l’ospedale. Spiace per Saccardi, ma allo stato dei lavori non si può tornare indietro. Ma in campagna elettorale dove era il centrodestra? Questo bando era così già prima, avete fatto campagna elettorale parlando di una “moratoria” per i centri commerciali, impedendo l’insediamento di nuove aree commerciali. Dovevate dirlo chiaro già allora che questo intervento era comunque già partito con il suo iter».

Michele Giardino di Forza Italia si è così trovato in mezzo a una polemica tra due esponenti del suo stesso partito. «Le dichiarazioni su Putzu, da parte di Saccardi, gli sono sfuggite. L’assessore sta facendo il massimo possibile». «Comprendo Saccardi – ha provato a giustificarlo Antonio Levoni dei Liberali Piacentini -, è vero che siamo qui per il bene della città, ma è anche vero che rappresentiamo i nostri partiti in situazioni diverse. E Saccardi si infervora nel difendere la sua categoria». Di diverso avviso il collega dei Liberali Gianpaolo Ultori: «Mi piacerebbe che Saccardi facesse proposte e non critiche». «A Parma in centro storico – ha chiuso il dibattito Roberto Colla di Piacenza Più - i negozi di vicinato resistono e funzionano ancora bene, pur avendo la concorrenza di Fidenza».

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