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Province, servizi essenziali e sicurezza dei cittadini a rischio

Variati (Upi): «Dal Decreto Legge risposte insufficienti»

Si riuniscono presso la sede di UPI, Unione delle Province - a Bologna - il Presidente di UPI regionale Giammaria Manghi e i Presidenti tutti dell’Emilia-Romagna insieme al Presidente dell’UPI nazionale Achille Variati,  per rilanciare l’allarme sull’emergenza per i servizi essenziali e la stessa sicurezza dei cittadini causata dai tagli irragionevoli ai bilanci delle Province operati dalla manovra economica del 2015.

“I tre miliardi tagliati dal Governo ai bilanci delle Province nel 2015 – dichiara il Presidente dell’UPI Achille Variati – sono stati prelievi forzosi: non a caso la Corte dei Conti, intervenendo in Parlamento nei mesi scorsi, non ha esitato a definirli ‘manifestamente irragionevoli’ perché hanno inciso direttamente sui servizi e sulla stessa possibilità di garantire la sicurezza dei cittadini. Secondo le rilevazioni della SOSE, la società del Ministero dell’economia che stabilisce i fabbisogni standard degli enti locali, questi tagli hanno causato uno squilibrio di 651 milioni per la sola spesa corrente delle funzioni fondamentali. “Ora – sottolinea Variati –  il Governo è costretto a emanare l’ennesimo decreto legge, il terzo in tre anni, per provare a tamponare l’emergenza, ma mette in campo misure del tutto insufficienti. Pensiamo alle strade: il decreto stanzia 100 milioni per la manutenzione. In media, ed è una cifra anche al di sotto di quanto davvero servirebbe, le Province spendono 7.000 euro a chilometro per questi lavori. Considerato che gestiamo 130 mila chilometri di strade, vuol dire che con i 100 milioni previsti dal decreto ne copriamo appena 14 mila chilometri, solo il 10% del totale. Apprezziamo  -  aggiunge Variati -  che le uniche risorse agli enti locali presenti nel decreto siano state destinate a Province e Città metropolitane, ma è evidente che queste risorse sono del tutto insufficienti.”

“Dei 651 milioni di squilibrio di bilancio evidenziati dal SOSE, oltre 53 milioni sono del totale delle Province dell’Emilia-Romagna. A sanare questo squilibrio, nel decreto legge ci sono appena 250 milioni” commenta il Presidente di UPI Emilia-Romagna Giammaria Manghi. “Siamo molto preoccupati perché si tratta di un contributo insufficiente a far fronte ai reali bisogni delle Province e non adeguato a garantire i servizi essenziali ai cittadini, ai quali siamo tenuti a rispondere.Auspichiamo pertanto una opportuna e necessaria correzione nell’iter parlamentare del dibattito alla Cameraper modificare e migliorare la situazione” prosegue Manghi.

“Contiamo sul Parlamento, che nella risoluzione al DEF votata ieri ha chiesto al Governo l’impegno a ‘garantire l’effettivo esercizio delle funzioni fondamentali da parte delle Province e delle Città metropolitane, anche mediante l’attribuzione a carattere strutturale di adeguate risorse finanziarie’. La nostra principale richiesta – conclude Variati –è che nel decreto sianoassicurate risorse adeguate ad assicurare i servizi e la sicurezza dei cittadini in una condizione di normalità, superando l’emergenza e la precarietà. Stiamo preparando una manifestazione nazionale insieme ai nostri sindaci e consiglieri comunali a sostegno di queste richieste: ci auguriamo che Anci e la Conferenza delle Regioni possano essere al nostro fianco in questa battaglia per garantire i diritti dei cittadini”.

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