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Provincia: «Ecco la lista delle manutenzioni necessarie per ponti e viadotti del territorio»

Si parla di 50 interventi da 29 milioni di euro. Servirebbero soltanto tre milioni di euro per analisi più approfondite su tutti i manufatti. Critiche al nuovo Governo da parte di Rolleri e Calza: «Sulle infrastrutture segnali preoccupanti da Roma, cancellato il programma “Italia Sicura” e gli interventi della Regione. La manutenzione non porta consenso agli amministratori ma impopolarità perché crea disagi»

Dopo pochi giorni dalla richiesta formalizzata dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a tutti i territori, la Provincia di Piacenza ha inviato a Roma al ministro Danilo Toninelli il suo report su ponti e viadotti, in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova dello scorso 14 agosto. I dati raccolti dall’ente di via Garibaldi parlano di 50 manufatti che necessitano di una manutenzione nel prossimo medio e lungo periodo, per un totale di 29 milioni di euro di spesa.IMG_20180904_114344-2

«Abbiamo risposto alle richieste del Ministero – spiega il presidente Francesco Rolleri - che ci chiedeva di far sapere entro la fine di agosto le criticità e la situazione dei ponti del territorio. Ci sono più di 50 ponti che hanno bisogno di manutenzione sugli oltre 300 che abbiamo. Il resoconto spedito a Roma si basa sulle analisi dei Comuni e della Provincia, ma servirebbero ulteriori 3 milioni di euro per fare verifiche dettagliate e approfondite su tutti e 300 i ponti della nostra provincia». Rolleri contesta l’atteggiamento del nuovo Governo Conte, che chiede ai territori di rendicontare all’indomani della tragedia di Genova. «I primi passi di questo Governo – sostiene il presidente - sono preoccupanti sul tema infrastrutture. C’era un programma di dieci anni contenuto in “Italia Sicura” per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, tra cui molte scuole: questo programma è stato cancellato insieme al suo comitato scientifico. È un segnale che non ci fa ben sperare sul futuro. Inoltre l’attuale Governo ha dichiarato di fermare tutti gli investimenti infrastrutturali della Regione. Il presidente Stefano Bonaccini ne ha chiesto conto al ministro Toninelli che non ha ancora ricevuto e risposto alla Regione. Sono temi importanti, da affrontare in un’ottica pluriennale, l’emozione di questi giorni non aiuta. Questa massa di carta che abbiamo inviato non porterà a molto. Il ministero sarà infatti sommerso di dati da tutte le province italiane». C’è spazio, nella conferenza stampa di presentazione del report, anche per qualche amara riflessione. «La prevenzione – ha detto Rolleri - non porta voti e consenso, anzi, per i disagi che provoca porta impopolarità agli stessi amministratori che la fanno. Noi abbiamo ragionato così in questi anni, per le scuole, per i ponti, per le strade. I primi segnali di questo Governo sembrano andare invece verso il consenso, per aumentare i loro sondaggi, in sostituzione di programmi a lungo termine». 

«SI PENSA AI DISAGI PROVOCATI DALLA CHIUSURA DI UN PONTE E NON ALLA SICUREZZA»

«Qua non dorme mica nessuno – aggiunge la vice presidente Patrizia Calza, che ha la delega ai lavori pubblici -, si fa il possibile per adempiere ai nostri compiti. Ma ovviamente si fa con le risorse che abbiamo. Ora il tema dei ponti e delle infrastrutture è diventato di grande interesse. Ma questo ente si è posto il problema anni fa, più volte siamo intervenuti chiedendo risorse per i nostri manufatti, che sono oltre trecento. In tempi non sospetti abbiamo segnalato gli interventi da fare, ricordo anche le polemiche sulla chiusura di alcuni (il ponte di San Nicolò-Rottofreno in modo particolare nel 2017, nda), necessaria per prevenire. Si sottolineano spesso i disagi e i malcontenti, mentre ora - dopo il crollo del Ponte Morandi, nda - sembra essere tornata importante la sicurezza». «Mi associo – continua Calza - alle preoccupazioni del presidente Rolleri. Capiamo la volontà di valutare meglio le opere da parte del nuovo Governo, ma se si perde del tempo le situazioni si aggravano. Tutti gli interventi segnalati sono importanti e non inutili, sottovalutare significa dubitare della correttezza degli amministratori locali che sanno bene che mancano le risorse e non segnalano opere non utili».

IL REPORT: 50 PONTI PER 29 MILIONI DI EURO

Dal 2012 a oggi sono 17 milioni e 697mila euro gli interventi già realizzati, in corso di realizzazione o progettazione o programmati sui ponti e viadotti piacentini (Elenco degli interventi eseguiti). Ma ora, secondo la Provincia, occorrono 29 milioni di euro di interventi da fare. Una lista che viene aggiornata di frequente in base a ulteriori cambiamenti, anche se – come ha detto Rolleri -, «servirebbero analisi specifiche ancora più precise». Questi meriteranno in futuro degli interventi. Calza ha evidenziato i più significativi dal punto di vista economico: il viadotto inValtidone, ponte di San Nazzaro sul Po, il ponte Trebbia sulla provinciale di Coli, il ponte di Pontedellolio (tra l’altro recentemente ristrutturato nel post alluvione 2015), il ponte sul Trebbia a Gossolengo. «Il ponte sul Cordarezza a Marsaglia – ha aggiunto la vice presidente - è da tempo segnalato dall’Amministrazione comunale è stato valutato è potenzialmente un pericolo per la posizione in cui si trova in caso di una bomba d’acqua. Anche qua servirebbero risorse consistenti per sistemare la situazione».

Il dirigente del servizio viabilità dell’ente ricorda però che servirebbero analisi più precise, che potrebbero costare fino a 3 milioni di euro.  «Per ogni manufatto – spiega Davide Marenghi - servono un’analisi statica, prelevare campioni dei materiali utilizzati, indagini meccaniche sui materiali, rilievi geometrici e una valutazione professionale complessiva. Si parla di 10-15mila euro per ponte, per questo si arriva alla cifra di 3 milioni, avendo trecento ponti da monitorare e manutenere».

Nel conteggio dei ponti del territorio non sono compresi i manufatti della statale Valtrebbia 45, di competenza della società statale Anas. Nei giorni scorsi i dirigenti Anas hanno informato la Prefettura di Piacenza delle condizioni dei ponti e viadotti, facendo sapere che non sono state rilevate criticità e le strutture sono monitorate periodicamente. «I ponti della Valtrebbia – ha commentato inoltre il presidente Rolleri - sono sotto la responsabilità di Anas e questa società sostiene che sono ok, ci fidiamo dei loro tecnici».

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Elenco ponti e viadotti 2-2

L'elenco degli interventi segnalati al Ministero in Pdf

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