Provincia occupata da sindacati e dipendenti in protesta contro i tagli
Manifestazione simbolica di protesta nell'ente di via Garibaldi per i dipendenti, preoccupati dalla riforma Delrio e dalla legge di Stabilità. Montanari: «Comportamento schifoso della Provincia di Piacenza, se la prendono con i precari mentre abbiamo molti più dirigenti rispetto a Parma»
Cgil, Cisl e Uil hanno occupato la Provincia di Piacenza dalle 10.30 di mattina del 19 dicembre. L’ente di via Garibaldi, alle prese con drastici tagli in seguito alla riforma Delrio sugli enti locali e al Patto di Stabilità ancora in discussione, ha ospitato la protesta dei dipendenti, protagonisti di una revisione delle spese interne, che riguardano anche il personale: sono a rischio infatti le posizioni contrattuali di 160 dipendenti.
«Abbiamo deciso di occupare – spiega Roberto Montanari – perché con la legge di Stabilità il governo Renzi decide di mandare a casa 20mila persone, 1800 gli esuberi in Emilia Romagna e 160 in Provincia di Piacenza. È bene chiarire che con questi tagli di bilancio si prevede la chiusura della nostra Provincia nel 2017 e il taglio dei suoi servizi: pulizia delle strade, scuole, erogazione di fondi a chi è in cerca di occupazione. È una politica completamente asservita agli interessi della Banca Centrale Europea, della Troika, dell’Ue. Renzi è lo zerbino della Merkel e questi sono i risultati. Ora se la prendono con le province che sono l’anello debole: il prossimo obiettivo è il trasporto pubblico locale. A Piacenza sono già pronti i privati – ovviamente “gli amici degli amici” – a subentrare nella gestione di Seta, con il risultato che privatizzeranno ancora di più come vogliono fare con l’acqua. Quando un privato poi si sostituirà alla gestione dei servizi pubblici al posto delle Province e degli altri enti locali, la conseguenza è che aumenteranno notevolmente le bollette».
Nel corso dell’occupazione dei lavoratori è intervenuto anche il parlamentare del Pd Marco Bergonzi, che si è detto contrario a questi tagli contro la Provincia, “anello più debole”. «L’intervento di Bergonzi è stato vergognoso – replica Montanari -, non ha il coraggio di dire, lui come altri, che voteranno a favore di queste misure di Renzi, suo segretario di partito e presidente. Ci prendono in giro. La Provincia di Piacenza si sta comportando da “schifo”: quel diversamente-presidente di Rolleri, come prima cosa – quando ancora non era decisa l’entità dei tagli, ha licenziato 6 precari, ha profilato il licenziamento di altri precari nel servizio agricoltura e all’Urpe. Il 29 gennaio prossimo licenzierà un’altra trentina di lavoratori degli uffici del lavoro: questo è comportamento infame».
«Siamo la Provincia – continua nel suo sfogo - che ha il più alto numero di dirigenti della Regione: ne abbiamo 18 per 280 lavoratori, con indennità di retribuzione che vanno dai 65mila ai 103mila euro all’anno. Se si tratta di risparmiare, il diversamente-presidente Rolleri lascia a casa i precari a 800 euro al mese e si lascia stretti questi dirigenti che gli costano sugli 80-90mila euro all’anno: è una schifezza. Parma aveva 10 dirigenti, ora sono 7. A maggio la Provincia aveva 20 dirigenti, ora 18. Spendevamo a maggio 372mila euro all’anno in più rispetto a Parma, che ha molti più abitanti di noi. I risparmi li hanno fatti in tutti i settori tranne che nel dirigenziale. Qua abbiamo un dirigente ogni 13 dipendenti, a Parma 1 ogni 41. È per questo che protestiamo qua oggi».
Per la Cgil l’occupazione è simbolica, ma altre iniziative verranno organizzate durante il prossimo consiglio provinciale e la prima assemblea regionale il 29 dicembre a Bologna. «Dal primo gennaio – ha spiegato Fausto Modenesi - non sapremo cosa si farà. Saranno licenziati i colleghi del servizio agricoltura e del centro per l’impiego. Dobbiamo spiegare che la Provincia non è l’ente inutile che molti credono».