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Provincia: «Trespidi si dimetta se ha un briciolo di dignità»

Attacco dei capigruppo dell'opposizione dopo la spaccatura con la Lega sulla questione referendum: «Se chiederanno scusa e ammetteranno che noi avevamo ragione, li aiuteremo ad annullare la delibera in Consiglio»

L’opposizione chiede la testa di Trespidi ma il presidente replica: «Vado avanti a lavorare, ho altro a cui pensare». La richiesta del centrosinistra arriva all’improvviso e sfrutta l’onda lunga del battibecco sul referendum avvenuto tra Pdl e Lega Nord.

«Trespidi, se ha un po’ di dignità, si dimetta finché è ancora in tempo - hanno detto Marco Bergonzi (Pd), Gian Luigi Boiardi (Nuovo Ulivo), Luigi Gazzola (Idv), Giampalo Speroni (Gruppo Misto) -  a meno che non chiedano pubblicamente scusa, ammettendo di aver sbagliato tutto seguendo la strada insensata del referendum a tutti i costi. E ammettano che noi avevamo ragione dal momento che siamo stati lungimiranti fin da subito ponendoci contro una consultazione che, oggi, anche loro ammettono essere inutile e costosa. Bene, se avremo le scuse da Trespidi e dalla sua maggioranza, allora potremo dare una mano ad annullare quella delibera scellerata votata in Consiglio, e che solo un altro voto del Consiglio può ritirare. Ma visto che di certo la Lega non gli darà il sostegno per avere la maggioranza, forse quell’aiuto glielo potremmo dare noi, ma a questa condizione».

Trespidi, rispondendo con un sorriso a chi gli chiede perché non avesse consultato per tempo la sfera di cristallo, ha affermato: «Condivido le posizioni espresse dai partiti di maggioranza. Giudicheranno i cittadini il valore di questa richiesta. Noi andiamo avanti a lavorare, abbiamo altro a cui pensare».

I  quattro avevano rincarato  la dose: «E’ evidente il fallimento di questa maggioranza Pdl-Lega. Una alleanza fatta solo per vincere le elezioni, non per governare. E lo testimonia proprio la gestione della riforma con Parma, dove si è sbandierato il referendum per passare in Lombardia come un’operazione di democrazia per dare la voce ai cittadini, facendosi belli e andando a scomodare inutilmente la Cassazione e il presidente della Repubblica. Ora invece che la loro poltrona non traballa più, la definiscono un’operazione costosa». «Chiediamo le dimissioni del presidente come atto di dignità, prima di avere la pistola alla tempia dalla Lega. Non faremo sconti a nessuno e questo è uno spettacolo indecoroso da una maggioranza indecorosa. Le dimissioni sarebbero un segnale di rispetto per i cittadini che sono stati persi in giro». Anche l’ex presidente della Provincia Boiardi parla di un’amministrazione sotto ricatto da parte della Lega, «che ha onorato questa istituzione con assessori agli arresti domiciliari».

TOMMASO FOTI: «TRESPIDI RESTA, L'OPPOSIZIONE FA CABARET»

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