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Provinciale Valnure 654 in gestione ad Anas, i sindaci tra "pro" e "contro"

Poco dialogo tra i sindaci della Valtrebbia e Anas per la gestione della SS45. Nei prossimi mesi Anas tornerà a gestire anche la provinciale Valnure 654. C’è da preoccuparsi? Mazzocchi: «Meglio che rimanga provinciale». Malchiodi: «No, siamo messi molto male, in questi anni mai fatto nulla». Negri: «Forse meno ascolto, ma più risorse». Copelli: «Non ci sono alternative»

IL COMMENTO DEI SINDACI VALNURESI

Non si dice preoccupato del futuro trasferimento il sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi. «Le Province dal punto di vista delle risorse economiche – spiega Malchiodi - sono messe molto male. La soluzione di Anas non la vedo come un guaio: io vedo nel genovese delle strade gestite da Anas in cui i lavori di manutenzione vengono fatti. L’Italia è piena di strade amministrate da Anas che non hanno problemi, quanto succede in Valtrebbia non deve mettere in cattiva luce tutto il resto. Sicuramente in quella vallata ci sono dei problemi, da tanti anni. Però sono convinto che con l’arrivo di Anas in Valnure alcune cose si potranno sistemare: attualmente la provinciale 654 è messa veramente male. Peggio di così non può andare. Da Ferriere al passo dello Zovallo è un colabrodo, il ponte dei Folli è ancora da fare: quindi ben venga Anas per intervenire sulle situazioni più gravi. Attualmente abbiamo solo appaltato per il 2019 e 2020 la sistemazione dei ponti “Nano” e “Cantoniera”, interventi che richiedevamo da molti anni. La programmazione di questi anni della Provincia è stata un disastro».

Di diverso avviso invece il primo cittadino di Farini Antonio Mazzocchi. «L’Anas, oltre a quanto sta accadendo in Valtrebbia, l’abbiamo già conosciuta vent’anni fa sulle nostre strade e non ricordo da parte loro particolare manutenzione. Ci ricordiamo quello che succedeva... Mi sento più tutelato dalla Provincia di Piacenza, hanno ragione i sindaci della Valtrebbia a lamentarsi della situazione».

Pro e contro vengono analizzati anche dal sindaco di Bettola Paolo Negri. «Avevamo già avuto l’esperienza di Anas – ricorda Negri - come strada statale. La Provincia non ha le risorse economiche per gestirla al meglio, però è sicuramente un ente più vicino ai cittadini e agli amministratori locali. Sarebbe auspicabile che avesse però i soldi per sistemare le sue strade, ma così non sembra. Anas dà sicuramente più garanzie sui finanziamenti, meno sul dialogo e l’ascolto delle istanze del territorio. C’è meno vicinanza con chi vive sul territorio, con i tecnici comunali, con i cantonieri che verificano le situazioni: il caso della Valtrebbia insegna, stanno vivendo una situazione difficile calata dall’alto. Se fosse stata una strada provinciale, dei problemi della Ss45 se ne sarebbe parlato e discusso prima tutti insieme».

«Il fatto di dover interloquire con strutture e apparati molto più grandi – interviene anche il sindaco di Pontedellolio Sergio Copelli - e nazionali come Anas pone sicuramente degli interrogativi. Si è arrivati però a questa situazione perché la scomparsa delle Province è stata arrestata a metà del percorso. Così siamo fermi in mezzo al guado da diverso tempo: le Province esistono ancora, ma hanno poche risorse economiche. Non ci sono alternative, era difficile pensare a soluzioni diverse per gestire una strada come la provinciale Valnure. Dovremmo essere molto presenti noi sindaci e soprattutto come Unione dei Comuni per lottare e farci ascoltare da Anas».

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