Putzu: «Una battaglia di retroguardia quella per la piacentinità di Verdi»

«Porterò avanti le battaglie dei Liberali Piacentini» aveva detto solo poche settimane fa Filiberto Putzu, al momento di ritornare tra i banchi del Consiglio comunale. Eppure sul fronte culturale ha "minimizzato" uno dei cavalli di battaglia storici dell’associazione: la piacentinità di Giuseppe Verdi. L’origine del maestro è tema di dibattito da decenni, con Parma molto più lesta e brava a legare la  figura del noto compositore con il proprio brand territoriale. Piacenza è rimasta a lungo a guardare, sebbene potesse vantare - studi e testimonianze alla mano – un legame più saldo con la vita di Verdi.

È stato lo stesso consigliere Putzu a parlarne in aula, dopo che Salvatore Scafuto (Pd) aveva toccato il tema, riportando un resoconto di un incontro organizzato nei giorni scorsi a Piacenza sul tentativo di recupero dell’albergo San Marco, la struttura ricettiva che ospitava i soggiorni in città del maestro. «Verdi piacentino - è stato l’intervento del liberale Putzu - è una battaglia di retroguardia. Siamo tutti d’accordo che Verdi ha abitato in provincia di Piacenza, ma non ce la facciamo mica a sradicare il concetto che fosse parmigiano. Parma è stata brava a rubare, così come con la coppa ed altro. Ritengo un bene che l’hotel San Marco possa essere recuperato per diventare un museo. Però direi di farne un discorso un po’ più complesso, senza limitarsi alla piacentinità del maestro. Bisogna creare una rete su Verdi, non basta un museo o un singolo evento culturale legato a questa figura». Da sottolineare la “lapidaria” dichiarazione del sindaco, rivolta allo stesso Putzu. «Verdi non è parmigiano - ha detto Katia Tarasconi -, ma è piacentino. E ce ne dobbiamo riappropriare».