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Rabuffi: «Indebolita la presenza di Iren sul territorio»

Il consigliere comunale di “Piacenza in Comune”: «Nella gestione del servizio idrico si tenga conto delle esigenze e delle richieste del territorio, più che del business e l'erogazione di dividendi»

«Nelle prossime settimane Atersir - l’Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti - pubblicherà il nuovo bando di gara per l’affidamento in concessione della gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Piacenza. Una gara che – spiega Luigi Rabuffi, consigliere comunale di Piacenza in Comune - dovrà porsi come obiettivo principale quello di assicurare efficienza ed efficacia nell'erogazione del servizio. Ma soprattutto qualità. Richiamare queste aspettative non appare per nulla superfluo né scontato, soprattutto se il servizio sarà gestito (come sempre più spesso accade nell'ambito dei servizi pubblici locali) da chi, invece, preferisce trattare di governance e di assetti societari, di quotazione in Borsa e di dividendi, di acquisizioni e dismissioni.

Chiunque non sia accecato e confuso dal dio profitto sa bene, infatti, che solo l'effettivo presidio del territorio e una significativa dotazione di personale possono assicurare la buona gestione del servizio e un adeguato sviluppo delle reti e degli impianti. Ancora di più nel caso del Servizio Idrico Integrato, servizio strategico e di fondamentale importanza per ogni comunità, che deve costantemente risultare funzionale al bisogno dei cittadini e delle aziende utenti, a cui poco o nulla interessa il business e l'erogazione di dividendi, quanto invece la garanzia di interventi tempestivi, appropriati e certi. Condizioni di cui non si può più fare a meno, alla luce degli eventi climatici che sempre più spesso colpiscono drammaticamente il nostro territorio (alluvioni, siccità, gelicidi, frane) e che sono lì a dimostrare quanto sia importante, nell'ambito del Servizio Idrico Integrato, offrire risposte tempestive ed efficaci. Obiettivo certamente non facile, ma decisamente realizzabile se supportato da un presidio effettivo del territorio e da un radicamento strutturato per bacini idrografici o per singola vallata. Utilizzando la strumentazione tecnologica e l'informatizzazione in aggiunta - e non in alternativa – al personale tecnico/operaio dipendente. Figure insostituibili per competenza e conoscenza del territorio, delle quali non è possibile fare a meno. 

Tematiche, quelle della prossimità e della tutela delle professionalità, che non sembrano dettare l'agenda dell’attuale gestore, più interessato alle logiche di mercato e di finanza al punto da indebolire la presenza sul territorio, penalizzare la tempestività degli interventi e privilegiare la riduzione dell'organico (in particolar modo le figure operative) a favore di appalti ed esternalizzazioni. Il tutto a discapito degli investimenti. A tal proposito il grido d'allarme lanciato qualche mese fa dai sindaci di Vigolzone, Pontedell'Olio e Bettola per la chiusura del presidio di manutenzione Ireti ad Albarola (e quindi in Valnure) non può e non deve essere ignorato. Soprattutto da chi ha a cuore il futuro del nostro territorio e della nostra comunità provinciale.

Per l'insieme di questi motivi dobbiamo solo augurarci che la stagione che si va ad inaugurare, con la gara per il Servizio Idrico Integrato e poi con quella per la gestione del ciclo dei rifiuti, possa affermare pienamente un nuovo convinto protagonismo da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali.  Consapevoli, loro sì, che il business più redditizio da perseguire per la nostra comunità è la corretta gestione del territorio e che il dividendo più importante da incassare, e che fa rima con ricchezza, ha un solo vero nome: sicurezza».

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