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Rabuffi rassegna le dimissioni: «Il sindaco dovrebbe ascoltare meno gli altri»

L’assessore all’ambiente ha consegnato la lettera questa mattina. «Ho stima e affetto per Dosi, ma la coerenza è importante: laddove si scrive qualcosa in un programma, bisogna rispettarlo». Le delusioni? «Su pendolari e lavoro non siamo riusciti a migliorare le cose»

«L’ultimo appello per un ripensamento da parte mia – spiega l’assessore Luigi Rabuffi nel suo ufficio di via Beverora- del sindaco Dosi è arrivato anche cinque minuti fa, ma mi dimetto per coerenza». Con la mattina dell’ultimo giorno dell’anno, termina ufficialmente l’avventura politica di Rabuffi e di Rifondazione Comunista (insieme ai Comunisti Italiani), all’interno della giunta Dosi. L’assessore ha rassegnato le sue dimissioni agli uffici al termine di un colloquio con i giornalisti. «Mancano i presupposti politici e programmatici per andare avanti. Abbiamo chiesto in più occasioni il rispetto del programma su alcuni punti fondamentali, punti su cui abbiamo costruito la nostra partecipazione alle Primarie e alle Comunali del 2012. È mancata questa volontà: è un atto pesante, ma siamo costretti a chiamarci fuori per rispetto dei nostri elettori».

Diverse le questioni che hanno portato alla spaccatura con Rifondazione. «Anche ieri – prosegue -mi sono riletto il programma del sindaco e ho trovato riferimenti precisi alle cose che critichiamo. 137 comuni hanno già fatto il registro delle unioni civili, mentre qua il Pd si è spaccato. Il consigliere delegato a rappresentare i migranti c’è già in tante realtà, volenti o nolenti a Piacenza abbiamo una forte realtà di stranieri: questa persona potrebbe aiutare il Comune a dialogare con loro. Il consiglio comunale nell’ordine del giorno del 10 febbraio 2014 aveva previsto inoltre uno studio specifico di fattibilità sul tema dell’acqua pubblica: non riusciamo ad oggi ad avere neanche un approfondimento sulla gestione in house del servizio. Non abbiamo neanche avuto la possibilità di avere questo studio, richiesto anche dal consiglio comunale. Mi auguro che almeno sulla Pertite si possa raggiungere l’obiettivo».   

«Viviamo un momento molto difficile, stiamo cercando di rispondere ai bisogni della città, ma la coerenza è importante: laddove si scrive qualcosa nel programma, bisogna rispettarlo, o altrimenti spiegare perché non si può seguire. Altrimenti non ci si può stupire se va a votare solo il 30%, o che a Piacenza il centrodestra è l’unica provincia in cui vince alle Regionali».

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I RISULTATI RAGGIUNTI

«Lascio questa poltrona da assessore con alcuni elementi di soddisfazioni ed alcune delusioni: ho portato a casa un regolamento della partecipazione e l’ho applicato, abbiamo valorizzato l’esperienza di cittadinanza attiva (tanti piacentini dimostrano quanto affetto hanno per la comunità, è a loro che dobbiamo la coerenza), abbiamo effettuato la classificazione acustica insieme al Psc, il regolamento per le attività temporanee, abbiamo prodotto un allegato ambientale importante al Psc, definito il percorso di Acna - il 14 settembre del 2015 finiremo il monitoraggio dell’aria e della falda acquifera dell’area ex Acna -.  Abbiamo cercato di valorizzare il Po per quanto possibile e impostato visioni ben oltre il 2020 con piani ambientali sui rifiuti e sull’aria che ci riguardano da vicino. In ultimo è stato raggiunto l’accordo per ridurre le polveri alla Cementirossi e promosso iniziative per favorire lo smaltimento dell’amianto da parte dei privati».

LE DELUSIONI

Tra le delusioni l’assessore ne ricorda due. Chiedo scusa ai pendolari piacentini per non essere riuscito a fare di più. Il tema purtroppo è il rapporto tra due regioni che non si amano. Per avere uno stipendio tanti vanno a lavorare fuori da Piacenza e vivono situazioni di disagio. Questo è il maggiore cruccio: non essere potuto riuscire a sistemare la situazione, a causa dei mancati rapporti con le regioni. Purtroppo ci sono state in questi anni tante crisi aziendali – Rabuffi era assessore al lavoro -, in questo ufficio sono entrate tante persone rimaste senza occupazione: sono cose che devastano, mi sono commosso più volte, essere nei panni di queste persone è drammatico».

IL SUCCESSORE

Molto probabilmente Dosi ridistribuirà le deleghe agli altri assessori presenti in giunta. «Lascio tanti temi ambientali aperti, spero che qualcuno li possa seguire, anche se sono molto preoccupato da questa sostituzione. Ringrazio tutte le istituzioni - in particolare la Provincia che ha dimostrato la massima disponibilità su tanti temi ambientali - le associazioni di categoria, ringrazio Arpa e il suo direttore Biasini per il supporto, ringrazio i miei collaboratori - a loro ho chiesto oltre il 100% ottenendo massima disponibilità -. Infine un pensiero anche per la stampa, che – secondo Rabuffi – ha sensibilizzato particolarmente su alcuni temi ambientali.  «E’ una componente fondamentale per la comunità, a Piacenza è libera, l’ho detto anche a qualcuno che conosco che non la pensa proprio così».

IL SINDACO DOSI

«Stimo il sindaco – rimarca il dimissionario - e avrò con lui un rapporto personale basato sulla stima e sull’affetto. Ho il difetto di affezionarmi: proprio per questo finale deprimente, non intendo accusarlo e attaccarlo. Mi ha fatto vivere questa bella esperienza da assessore, io do le dimissioni perché abbiamo tutte le ragioni del mondo come “Sinistra per Piacenza” per farlo. L’unica critica che muoverò oggi è quella di ascoltare troppo poco il proprio pensiero e le proprie emozioni, ovvero le due caratteristiche per prendere decisioni giuste. È troppo disponibile verso gli altri, dovrebbe decidere più con il cuore».

IL FUTURO POLITICO

«Auguro a chi danneggia il bene pubblico – e sono stati tanti i casi di questo ultimo anno - un 2015 che faccia rinsavire, e auguro vivamente buon anno a chi fa del bene a questa comunità. Speriamo che il 2015 sia l’anno che ci restituisce il futuro. Dal 12 gennaio tornerò a lavorare come dipendente della Provincia, ente importante, che sta pagando lo scotto di una politica italiana decisionista che butta fumo negli occhi. Non lascio la politica, anzi. Incomincerò in questi giorni di vacanza a pensare a come dare un contributo per cambiare la politica cittadina. Cercherò di trovare una modalità, abbiamo due anni per pensarci, non vogliamo disperdere quelle tante persone deluse da questa scelta di uscire dalla giunta e deluse dal comportamento dell’Amministrazione». Rabuffi sembra già proiettato a costruire un’alternativa – da sinistra, e con al fianco il mondo associazionistico piacentino – al centrosinistra.

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