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Rabuffi si candida per vincere: «Ce la possiamo fare»

Amministrative. Luigi Rabuffi ha presentato il nome "Piacenza in comune" e il simbolo della sua lista. «Grande attenzione all'ambiente, a frazioni e periferie»

Luigi Rabuffi è stato il primo a presentarsi come candidato sindaco. L’ex assessore all’ambiente è già in campagna elettorale da qualche settimana, e nella giornata di ieri ha presentato il simbolo e il nome della lista. Non si metterà in competizione per ottenere più seggi possibili e fare opposizione. Lui corre per vincere, stavolta la sinistra sembra più unita rispetto al passato e si è raggruppata intorno a lui per sostenerlo. «Ci sono le condizioni – spiega – per ottenere un consenso trasversale. Ce la possiamo fare a vincere, perché c’è voglia di cambiamento». Rabuffi ha scelto il simbolo: quattro piante. «L’abbiamo scelto in modo democratico tra nove simboli, per simboleggiare il verde, l’ambiente, il Po, la qualità dell’aria, che saranno i nostri temi. Accanto a questi ci concentreremo nel prestare attenzione alle frazioni, alle periferie. Non dimenticheremo nessuno, visiteremo le zone più dimenticate di Piacenza sia durante la campagna elettorale che dopo. Ci saremo». La lista c’è, si chiamerà “Piacenza in Comune” - e sono coinvolti al suo interno anche partiti come Rifondazione Comunista, Possibile e Sinistra Italiana, che «però si sono svestiti dei loro simboli per un progetto comune. Hanno già aderito alla mia lista - prosegue il candidato - anche comitati di cittadini. Abbiamo deciso per questo nome perché io sarò un sindaco di facciata: tutti i miei candidati al consiglio comunale saranno sindaci tanto quanto me. Si dovranno sentire primi cittadini anche loro, il comune lo si amministra, lo si governa, se c’è una squadra».

State dialogando con “Democratici e Progressisti” per una possibile alleanza? «Nessuno mi ha contattato, io mi aspettavo una telefonata da parte di qualcuno. Le nostre porte sono aperte, se ne potrebbe parlare, ma io mi sono già candidato e nessuno si è ancora fatto vivo». 

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