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Carini (Pd): «Obiettivo 72% di raccolta differenziata per Piacenza nel 2020»

Meno rifiuti prodotti e più raccolta differenziata anche per Piacenza, con l'obiettivo di arrivare al 72 per cento entro il 2020. L’Assemblea Legislativa Regionale ha approvato il Documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti che sarà predisposto entro il dicembre prossimo e, dopo i vari iter istituzionali e una volta approvato, avrà validità fino al 2020.

“Il piano approvato – fa notare il consigliere regionale del Pd Marco Carini – dovrà innanzitutto individuare interventi finalizzati al contenimento della produzione dei rifiuti alla fonte: tramite azioni volte ad ampliare la durata della vita dei prodotti, a privilegiare processi di produzione più efficienti e virtuosi e a orientare le scelte dei cittadini consumatori verso prodotti e servizi che generino una minor quantità di rifiuti”.

“Oltre all’azione di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti, - prosegue Carini - il Piano si propone di arrivare per Piacenza al 70% di raccolta differenziata nel 2020. Ciò che più conta, oltre alla quantità, è infatti la qualità della raccolta; a tal proposito il piano fissa nel 60% la quantità di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico da avviare a riciclaggio. Queste risorse costituiranno nuova materia prima per avviare nuove filiere di recupero”.

Un ulteriore elemento su cui il piano dovrà investire sarà quello relativo al trattamento della frazione di rifiuto che residua dalla raccolta differenziata, ovvero il Rifiuto Urbano Residuo, che rappresenta il 30% del rifiuto urbano.

“Si deve procedere ad attivare processi che portino ad un ulteriore recupero di circa il 50% di questa frazione di rifiuto, riducendo ulteriormente la necessità di ricorrere allo smaltimento, con evidenti vantaggi ambientali” – continua Carini.

“L’aumento della raccolta differenziata e del materiale avviato a recupero offrirà al mercato una crescente quantità di materie prime “seconde” e di materiali che anziché generare costi e problemi ambientali dovuti al loro smaltimento.”

Questo processo virtuoso – conclude Carini - potrà generare nuove attività imprenditoriali, posti di lavoro e risparmio di materie prime, di energia e di emissioni clima alteranti. Dunque è molto importante, come suggerisce il Documento preliminare, che si pensi ad un Piano dei rifiuti strettamente collegato ad un’idea di sviluppo e di società, che fa dell’economia verde nelle sue molteplici forme un asse strategico”.

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