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Raffica di furti, Zanardi: «Onore ai piacentini che non stanno con le mani in mano»

L'esponente di Forza Italia: «Onore ai piacentini che non stanno con le mani in mano ma si attivano personalmente per potere godere di una maggiore tranquillità, tuttavia dovrebbe essere l'amministrazione a farsi carico di queste situazioni»

«Raffica di furti nelle abitazioni, sia in città sia in provincia.  Non solo i cittadini non sono più liberi di camminare per strada sereni, senza temere per sé stessi, ora la loro sicurezza non è più garantita né tutelata anche nel luogo che dovrebbe essere il loro porto sicuro, vale a dire la casa.  A Piacenza, negli ultimi giorni si è assistito a furti perpetrati in molte zone della città e, in particolare, nel quartiere Besurica, da sempre nel mirino dei ladri». Scrive l'esponente di Forza Italia Gloria Zanardi. 

«I residenti stanno attendendo, da troppo tempo, l'installazione delle telecamere di sorveglianza, ma ancora non si è provveduto, nonostante l'allarme sia crescente (le telecamere sono strumenti molto utili perché fungono sia da deterrente sia da valido mezzo di prova per il perseguimento degli autori di detti atti). Nel frattempo, a proprie spese, si sono visti costretti a ricorrere al servizio di metronotte per avere un monitoraggio della zona e hanno costituito un gruppo whatsapp per fare circolare le informazioni nel caso in cui qualcuno noti qualche movimento sospetto.  Onore a questi piacentini che non stanno con le mani in mano - continua - ma si attivano personalmente per potere godere di una maggiore tranquillità, tuttavia dovrebbe essere l'amministrazione a farsi carico di queste situazioni ed approntare le misure idonee a scongiurare episodi delinquenziali ed a garantire la sicurezza dei beni e dell'incolumità dei cittadini, proteggendoli dalle invasioni inaccettabili anche nei luoghi di privata dimora». 

«Si punta sempre ad attribuire più poteri ai sindaci e alle polizie municipali per garantire ai comuni una maggiore indipendenza decisionale in materia di sicurezza urbana, occorre però che le amministrazioni siano poi capaci e competenti nel prendere decisioni che siano incisive in modo concreto e non si limitino ad arginare il problema, ma siano nella direzione della vera prevenzione e contrasto.  Anche a livello nazionale non è stata dedicata adeguata attenzione al problema della sicurezza nei luoghi di privata dimora.  A seguito della raccolta di oltre un milione di firme, la proposta di riforma sulla legittima difesa è stata dimenticata in qualche cassetto nelle aule di Montecitorio, alla faccia dell'espressione popolare e dell'ascolto delle esigenze dei cittadini».

«Nel frattempo, il governo proroga, con la legge di stabilità, alcune facilitazioni per coloro che vogliono installare impianti di video sorveglianza, ma con limitazioni troppo stringenti (ad esempio il bonus spetta solo ai privati e non alle partite IVA), facendo riferimento ai cosiddetti “pacchetti sicurezza” come se fossero concessioni straordinarie, quando, in verità, queste agevolazioni spettano di diritto ai cittadini, soprattutto a fronte dell'incapacità e inefficienza delle istituzioni a cui si devono necessariamente sostituire.  E' fondamentale anche perseguire la certezza della pena per gli autori di fatti così odiosi, attraverso provvedimenti e misure chiare e non derogabili che costituiscano davvero concreti strumenti di prevenzione generale per tali reati perché inequivocabile e sicura la repressione degli stessi nel caso di commissione.  La limitazione all'accesso dei benefici previsti ora dalla legge per coloro che compiono furti e rapine nelle abitazioni, pregiudicando non solo l'incolumità dei cittadini e i beni, ma anche la privacy e la condizione psicologica di potersi sentire al sicuro, potrebbe essere un primo passo».

«E' il momento di agire - conclude - sicuramente per l'amministrazione locale che, troppo spesso, sottovaluta il problema e si dedica ad altro, ed anche per il governo. E se l'amministrazione locale ritiene che non le siano attribuiti adeguati strumenti, che si faccia portatore, a livelli superiori, del problema».

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