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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Piacenza, regione Lunezia: e se ci chiamassimo "emiliano-lunensi"?

Sembra fanta-politica, ma in realtà qualcuno ci lavora in silenzio da anni. Piacenza sarebbe nel bel mezzo della Lunezia (Emilia Lunense), una delle iniziali 22 regioni pensate dai 75 padri costituenti, e non in Romagna. A che punto siamo?

Allora, sgombriamo il campo dai dubbi. L'articolo che state per leggere è listato nella categoria "Politica". Bene, è un errore: sarebbe meglio dire "Fanta-politica". Perchè per ora, della Lunezia, c'è solo la bandiera, che potete osservare qui a sinistra. Un pour parler che vive (con metodica convinzione) con il Centro studi dell'associazione Regione Lunezia. Ma cosa c'è di vero in questa fantomatica 21esima regione, della quale Piacenza e tutta la propria provincia fanno parte?

COS'E' LA LUNEZIA - Breve accenno storico. Il toponimo Lunezia (dall'unione di "Luni" e "Spezia") è stato coniato per indicare una regione italiana che i sostenitori vorrebbero costituire attraverso l'unione di territori attualmente ripartiti fra Liguria, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia, vale a dire le attuali province della Spezia, Massa-Carrara, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Mantova, nonché di una parte di quelle di Cremona e di Lucca (così recita Wikipedia). Alla base del progetto Lunezia vi è la volontà di trovare soluzione alla questione dell'autonomia amministrativa di alcune storiche regioni che attualmente ne sono prive: il termine fu coniato nel 1989 dal giudice Alberto Grassi, in occasione della riunione del comitato promotore. Insomma, una regione a cavallo tra la Lunigiana (Liguria e Toscana) e l'ex ducato Parmense-Piacentino. Piccola, ma agguerrita.

IL PROGRAMMA - Poco tempo fa, a Borgotaro (lo riporta l'Informazione di Parma) è stato presentato un vero e proprio libretto programmatico per rilanciare oggi quell'idea. E' un progetto storico, che si ricollega alla decisione dei 75 padri costitutenti di dar vita a 22 regioni, tra le quali anche la Lunezia. "Quel disegno - sottolineano all'Informazione i membri del Centro studi -, sostenuto fortemente dal senatore Giuseppe Micheli, dal ministro Carlo Sforza e da tanti altri parlamentari di queste terre, fu sospeso e mai cassato dal parlamento italiano, in attesa di studi e approfondimenti: progetto che oggi deve ripartire".

UNA NUOVA REGIONE - Quindi, la nuova regione, "di valenza nazionale ed europea", potrebbe aggregare a sè "forti interessi di ordine economico, culturale e politico, oggi non del tutto espressi e talvolta contrastati o compromessi dall'assetto amministrativo regionale". La Lunezia, così, sarebbe una "cerniera di realtà territorali, tra la Pianura Padana e il Mar Tirreno". Il Centro studi ci crede: "La Lunezia potrebbe candidarsi a essere capitale di una specifica eccellenza, senza che si debba scegliere per forza una città capoluogo", dicono gli esperti al quotidiano parmense.

COSA DIVENTEREMO? - La cosa, perciò, sembra serissima. Nel futuro all'ombra del Gotico non si guarderà più alle decisioni di via Aldo Moro a Bologna? Emiliani, sì, ma non romagnoli, bensì "lunensi"? La sfida sembra lanciata con sicurezza: "Ci stiamo prefiggendo di diffondere questo messaggio presso i cittadini e le rappresentanze comunali, al fine di rendere più concreta ed efficace la rete dei nostri aderenti e simpatizzanti, già molto numerosi", concludono dal Centro studi. Ai posteri... pardon, alle prossime cartine geografiche l'ardua sentenza.

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