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Rancan: «No al reddito di solidarietà della Regione, favorisce gli stranieri»

Il consigliere regionale della Lega: «Impossibile condividere la legge regionale sul Res». Il capogruppo del Carroccio in Regione, Alan Fabbri: «Sottoscritta Risoluzione dei 5 Stelle che chiede al Parlamento l'approvazione del “Reddito di cittadinanza»

“Il Reddito di solidarietà (Res) introdotto in Emilia-Romagna, così come che è articolato, sino ad ora ha favorito gli stranieri a dispetto dei nostri cittadini, pertanto, come Lega, non possiamo condividerlo. Nella nostra regione, infatti, il Reddito di solidarietà, nato con l'intento consacrato di rappresentare un contributo economicoper persone e famiglie in gravi difficoltà economiche, a partire dagli anziani si è, infatti, rivelato l'ennesima mancia a vantaggio degli stranieri. Gli importi stanziati dalla Regione nel primo bimestre dell'anno, infatti, parlano chiaro e non lasciano ombra di dubbi: il 33,6% delle richieste di contributo è arrivato da nuclei famigliari (per lo più numerosi, dai 3 componenti in su) stranieri, ai quali è stato erogato ben il 44,75% dei fondi”. Così il consigliere regionale della Lega, Matteo Rancan, che spiega: “La somma degli importi disposti dalla Regione nel primo bimestre 2018 a titolo di Reddito di solidarietà ammonta a 1milione e 340mila e 160 euro: di questi ben 599mila 683 euro finiscono nelle tasche degli stranieri i quali, nella nostra Regione sono l'11,9% del totale dei residenti”.

“Il reddito di solidarietà viene erogato nel seguente modo: ai nuclei unipersonali spettano 80 euro al mese, alle famiglie composte da due persone 160 euro al mese, a quelle con tre persone 240 euro, a quelle con 4 persone 320 euro e ai nuclei formati da più di 5 persone vanno invece 400 euro al mese. Una ripartizione che, ovviamente, premia i nuclei più numerosi e proprio per questo la bilancia delle erogazioni è sbilanciata a favore dei cittadini stranieri, che solitamente hanno famiglie più numerose di quelle italiane. Tant'è che la percentuale di stranieri tra i nuclei famigliari con contributo erogato e composte da 3 persone è del 49,7% del totale e quella composta da 4 persone è del 64,4%. Percentuale che sale al 69% se consideriamo i nuclei famigliari stranieri composti da 5 o più persone che percepiscono il contributo. In altre parole, la fetta più grande dei fondi viene incassata dalla minoranza di stranieri residente in regione, mentre alla nostra gente non restano che gli spiccioli” chiosa Rancan.

“Oggi abbiamo, invece, sottoscritto la Risoluzione presentata dai 5 Stelle che impegna la Giunta, per quanto di competenza, “a richiedere al Parlamento l'approvazione di misure che assicurino l'introduzione di strumenti quali il cosidetto Reddito di cittadinanza, poggiando su due direttrici, vale a dire: l'erogazione di un reddito unitamente a un impegno attivo del beneficiario che dovrà aderire alle offerte di lavoro prevenienti dai Centri per l'Impiego (massimo tre proposte nell'arco temporale di 2 anni) con decadenza dal beneficio in caso di rifiuto allo svolgimento dell'attività lavorativa richiesta” annuncia il capogruppo della Lega Nord in Regione, Alan Fabbri.

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