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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rancan: «Via il balzello per il transito alle aziende agricole di Sant'Antonio»

«Un canone annuo di 125 euro da corrispondere alla regione Emilia Romagna per poter svolgere il proprio lavoro è un balzello inaccettabile dal quale l’amministrazione Bonaccini deve subito liberare alcune attività agricole di Piacenza»

«Un canone annuo di 125 euro da corrispondere alla regione Emilia Romagna per poter svolgere il proprio lavoro è un balzello inaccettabile dal quale l’amministrazione Bonaccini deve subito liberare alcune attività agricole di Piacenza». Lo sostiene il consigliere regionale Matteo Rancan della Lega Nord, che ha inoltrato un’interrogazione a risposta scritta alla presidente dell’assemblea legislativa, Simonetta Saliera, sul caso riguardante le difficoltà di accesso ad alcune attività situate alle porte del quartiere cittadino di Sant’Antonio per i mezzi agricoli e di soccorso. All’origine del problema vi è la rimozione del passaggio a livello ferroviario, sostituito da un sottopassaggio posto fra la via Emilia Pavese e i campi, la cui altezza di 3,50 metri impedisce il transito ai veicoli di dimensioni superiori (mietitrebbie, autotreni, autocarri e autopompe dei Vigili del fuoco).

«Ciò – spiega Rancan – obbligherebbe gli operatori a versare una somma annua per l’utilizzo di un accidentato tragitto alternativo sotto il ponte del Trebbia, che risulta impercorribile per agricoltori e soccorritori a causa delle pessime condizioni della strada. Poiché è un ente pubblico ad avere causato lo stop al transito, arrecando un danno economico alle aziende agricole in questione, è inammissibile che la stessa istituzione pubblica pretenda la riscossione di una concessione dai cittadini danneggiati».

Due i quesiti formulati dal consigliere del Carroccio. Con il primo Rancan chiede se vi è l’intenzione di garantire ai proprietari dei terreni a concessione ad uso transito temporaneo dei mezzi agricoli a titolo gratuito, assicurando l’esonero totale dal canone demaniale. Con il secondo, se vi è la volontà di ampliare l’altezza e la larghezza del sottopassaggio. «Già messe difficoltà da politiche sbagliate, le aziende agricole – conclude il consigliere - non meritano di subire ulteriori aggravi economici».

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