Referendum elettorale: italiani alle urne per cambiare la legge
Si vota domenica 21 e lunedì 22 giugno in tutta Italia. Tre quesiti, ai quali rispondere “Sì” o “no”, per cambiare l'attuale legge elettorale. Il Referendum è stato richiesto da 820mila cittadini. L'Udc piacentina: non andate a votare. Il Pd: votate “sì” perchè “le regole elettorali sono quelle che regolano il potere dei cittadini sulla politica”
Italiani richiamati alle urne: domenica 21 e lunedì 22 giugno, Referendum per modificare l'attuale legge elettorale. Tre, sono i quesiti sui quali gli elettori son chiamati ad esprimersi.
Il 1° e il 2° quesito riguardano l’attribuzione del premio di maggioranza alla lista più votata e l’innalzamento della soglia di sbarramento alla Camera e al Senato. Il 3° quesito referendario, riguarda invece, l’abrogazione delle candidature multiple e di conseguenza, può influire nella scelta di una classe politica.
Il Pd Piacenza, in una nota diffusa ieri sera, invita a votare “sì” a tutti e tre i quesiti, perchè “le regole elettorali” evidenzia la segreteria provinciale “sono quelle che aumentano o diminuiscono il potere che i cittadini hanno sulla politica, sul Parlamento e su chi ci governa”.
Se la destra – scrive ancora il Partito Democratico - sceglie di avvalersi di candidature multiple che mirano solamente al consenso, “fanno immagine, clamore e son buone per tutte le occasioni”, il Pd è, al contrario, “per l'osservanza degli impegni presi con gli elettori e crede fermamente nel rispetto, da parte dei candidati, del mandato a cui sono chiamati al momento della loro elezione”.
L'Unione di Centro piacentina non è affatto d'accordo. “I sostenitori del Referendum vorrebbero peggiorare l'attuale legge prevedendo un sistema bipartitico che assegnerebbe la maggioranza assoluta al primo partito ,anche con solo il 20 %dei voti”. L'indicazione dell'Udc è chiara: non andate a votare. “Ci siamo impegnati a sostenere il ripristino del voto di preferenza, cancellando l'attuale normativa che delega alle segreterie dei partiti la nomina dei parlamentari” sottolineano dalla segreteria provinciale.
Il presidente del Comitato promotore del Referendum, Giovanni Guzzetta, lo scorso 27 maggio, aveva esortato così gli elettori: “Tutti coloro che sono contro il referendum sono alleati dello status quo e temono che in Italia si realizzi una vera democrazia avanzata”.
Guzzetta, che della politica non ne ha mai fatto una professione, ha chiesto e ottenuto la consultazione referendaria insieme ad altro 820mila cittadini. Chi induce a non andare a votare, continua Guzzetta, sono “i professionisti della sconfitta e del ricatto politico, che hanno il solo scopo di nascondere la loro paura di competere in un sistema bipartitico, e per fare questo agitano una serie di spauracchi volti a boicottare il Referendum ed a scoraggiare i cittadini dall'andare a votare. Noi vogliamo un'Italia più moderna, e dunque invitiamo tutti a votare e a votare sì".
Il 1° e il 2° quesito riguardano l’attribuzione del premio di maggioranza alla lista più votata e l’innalzamento della soglia di sbarramento alla Camera e al Senato. Il 3° quesito referendario, riguarda invece, l’abrogazione delle candidature multiple e di conseguenza, può influire nella scelta di una classe politica.
Pd: le regole elettorali sono quelle che aumentano o diminuiscono il potere dei cittadini sulla politica |
Il Pd Piacenza, in una nota diffusa ieri sera, invita a votare “sì” a tutti e tre i quesiti, perchè “le regole elettorali” evidenzia la segreteria provinciale “sono quelle che aumentano o diminuiscono il potere che i cittadini hanno sulla politica, sul Parlamento e su chi ci governa”.
Se la destra – scrive ancora il Partito Democratico - sceglie di avvalersi di candidature multiple che mirano solamente al consenso, “fanno immagine, clamore e son buone per tutte le occasioni”, il Pd è, al contrario, “per l'osservanza degli impegni presi con gli elettori e crede fermamente nel rispetto, da parte dei candidati, del mandato a cui sono chiamati al momento della loro elezione”.
L'Unione di Centro piacentina non è affatto d'accordo. “I sostenitori del Referendum vorrebbero peggiorare l'attuale legge prevedendo un sistema bipartitico che assegnerebbe la maggioranza assoluta al primo partito ,anche con solo il 20 %dei voti”. L'indicazione dell'Udc è chiara: non andate a votare. “Ci siamo impegnati a sostenere il ripristino del voto di preferenza, cancellando l'attuale normativa che delega alle segreterie dei partiti la nomina dei parlamentari” sottolineano dalla segreteria provinciale.
Udc: i sostenitori del Referendum vorrebbero peggiorare l'attuale legge prevedendo un sistema bipartitico |
Il presidente del Comitato promotore del Referendum, Giovanni Guzzetta, lo scorso 27 maggio, aveva esortato così gli elettori: “Tutti coloro che sono contro il referendum sono alleati dello status quo e temono che in Italia si realizzi una vera democrazia avanzata”.
Guzzetta, che della politica non ne ha mai fatto una professione, ha chiesto e ottenuto la consultazione referendaria insieme ad altro 820mila cittadini. Chi induce a non andare a votare, continua Guzzetta, sono “i professionisti della sconfitta e del ricatto politico, che hanno il solo scopo di nascondere la loro paura di competere in un sistema bipartitico, e per fare questo agitano una serie di spauracchi volti a boicottare il Referendum ed a scoraggiare i cittadini dall'andare a votare. Noi vogliamo un'Italia più moderna, e dunque invitiamo tutti a votare e a votare sì".