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Referendum, Maloberti (Lega): «dopo lo stop del consiglio provinciale andiamo avanti. La battaglia si sposta nelle piazze»

Intervento del consigliere provinciale della Lega Nord Giampaolo Maloberti, all'indomani del voto bipartisan espresso da minoranza, Pdl e Udc per la revoca della delibera referendaria per passare in Lombardia

“Non ci arrendiamo. La battaglia per il referendum non finisce nel palazzo della Provincia, ma si sposta nelle piazze e negli auditorium, a dimostrazione di una coerenza che è mancata a chi ha strumentalizzato le ragioni della consultazione popolare, da noi proposta. Il nostro progetto va avanti. Non dimentichiamo che il riordino non è stato accantonato, ma prorogato. E presto dovremo tornare a farci i conti”. A dirlo è il consigliere provinciale della Lega Nord Giampaolo Maloberti, all’indomani del voto bipartisan espresso da minoranza, Pdl e Udc per la revoca della delibera referendaria. 

“Per un giorno in Provincia si è costituita l’improbabile alleanza romana pro-Monti, che ha scelto di mettere la sordina all’opinione della gente. La Lega si è dimostrata, ancora una volta, l'unica forza politica coerente, determinata e chiara nel proprio messaggio. In consiglio, ieri, abbiamo assistito a un florilegio di demagogia. Addirittura ci ha fatto la morale uno come Giampaolo Speroni, che da due anni a questa parte invoca il generico stanziamento di fondi a favore del lavoro, ma non è in grado di avanzare alcun progetto concreto. A lui, e a quanti misconoscono il valore della nostra proposta, ricordiamo che la Lombardia ha ottenuto l'immissione di liquidità/capitale circolante per le aziende grazie ad accordi stretti direttamente con la Banca europea degli investimenti. Misura a cui si aggiungono: la legge sugli appalti a chilometro zero, la contrattazione di secondo livello, la legge sulla sicurezza urbana".

"Detto questo, il nostro impegno prosegue, decisi a tutelare la volontà popolare nei confronti di un riordino che presto tornerà a bussare alla nostra porta. Per noi andare in Lombardia vuol dire agganciare le opportunità offerte da Expo2015, unirci a un tessuto produttivo e industriale molto affine al nostro, col quale già intratteniamo la stragrande maggioranza degli scambi commerciali, e aderire al ‘blocco’ della macroregione alpina, ‘snobbato’ da Errani, il quale si è dimenticato che uno dei primi a sostenerne le ragioni fu il suo illustre predecessore Guido Fanti, lo stesso che disse: ’La Padania è un potenziamento delle autonomie regionali’”. 

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