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Reggi: «Ecco come faremo il nuovo stadio a Piacenza»

L'annuncio dell'ex sindaco all'incontro elettorale con Paolo Rizzi e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: «Piacenza, insieme a Cagliari, Pescara, Ascoli e Ferrara verrà aiutata da Invimit»

Cosa hanno in comune Cagliari, Pescara, Ascoli, Ferrara e Piacenza? Si rifaranno lo stadio comunale grazie al coinvolgimento della società Invimit. La società di investimenti immobiliari con il capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia avvierà insieme al Comune di Piacenza un project financing con l’obiettivo di rifare completamente lo stadio Garilli. E’ quanto ha spiegato il direttore del Demanio, Roberto Reggi (sindaco di Piacenza dal 2002 al 2012) nel corso di un incontro elettorale con il candidato sindaco Paolo Rizzi e il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. L’incontro è andato in scena al Barino nella serata del 7 giugno. Tra il pubblico, presente anche il presidente del club di via Gorra, Stefano Gatti. Piacenza, Cagliari, Pescara, Ascoli e Ferrara sono i cinque stadi scelti - Piacenza grazie al ruolo di Reggi - che potranno avere un impianto nuovo di zecca, in particolare il Piacenza Calcio con l’appoggio di privati e in parte del Comune pagheranno un canone agevolato (il 3% annuo sull'investimento totale di Invimit che si aggira tra i 10 e i 15 milioni di euro) per i prossimi 10-15 anni. Molto lontano il progetto: si pensa però di ricostruirlo nell’attuale area della Galleana. Lo stadio avrà una capienza da 10-12mila posti e senza la pista di atletica. Gori Reggi Rizzi-2

L’incontro ha messo in luce le buone cose fatte a Bergamo dal sindaco Giorgio Gori, lanciato verso la candidatura alla presidenza della Regione Lombardia per il centrosinistra. Gori ha parlato di turismo, aumentato del 25 per cento dopo Expo a Bergamo e del successo del sito internet “Visit Bergamo”, prodotto in cinque lingue. Gori ha sottolineato il suo impegno contro le ludopatie. «Più aumenta l’offerta – ha spiegato - più aumenta la domanda. Non esistono giochi innocui: anche i gratta e vinci portano problemi nelle economie delle famiglie. A Bergamo è vietato anche mettere cartelli con scritto “vinti qui tot soldi”. Abbiamo fissato fasce orarie (colazione, pranzo e cena) in cui non è possibile giocare. La nostra ordinanza è stata impugnata ma sta resistendo. Abbiamo fatto perdere 7,6 milioni di euro di guadagno alle slot. I gestori dicono che è mancato il gettito per lo Stato. Non mi preoccupo. Perché il gioco ha troppe conseguenze sulla salute dei miei cittadini».

Gori ha poi spiegato come sta andando a Bergamo per la questione stadio. «Da noi si discute da trent'anni del tema. Il nostro ha i limiti di una struttura di cento anni. Il centrodestra voleva una cittadella dello sport in un parco agricolo. Per noi non se ne parlava proprio, costava 200 milioni. Lo stadio in città è un valore, con la Ztl si usano bici, pullman, navette e ci si sposta verso la struttura anche a piedi. Non bisogna portare lo stadio fuori. Il Comune non ha 25 milioni per sistemarlo. Noi abbiamo deciso di venderlo con un bando aperto a tutti. Una stima l’ha valutato 7,6 milioni: sono arrivate due offerte, una dall’Atalanta e una dell'Albinoleffe. La migliore era quella dell’Atalanta, che ha sei anni di tempo per realizzare l’opera interamente. Con il mercato che sta facendo (sta vendendo tanti giovani di talento alle grandi squadre, ndr) i 25 milioni li troverà presto. Così inizia a rifarlo pezzo per pezzo, curva per curva». 

Gori Reggi-2

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