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Sabato, 20 Aprile 2024
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Foibe, Reggi: "Dalle sofferenze di ieri bisogna costruire il futuro di domani"

Nella mattinata di oggi è stata dedicata agli italiani che persero la vita nelle foibe, l'area verde tra via Trivioli e via Buozzi. A scoprire la targa commemorativa il sindaco Reggi, le altre autorità e alcuni bambini della scuola Carella

2011marfoib22Nella mattinata di oggi, 10 febbraio, è stata dedicata agli italiani che persero la vita nelle foibe, l'area verde tra via Trivioli e via Buozzi. A scoprire la targa commemorativa il sindaco Reggi, le altre autorità e alcuni bambini della scuola Carella.

Il sindaco: "Solo pochi giorni fa, abbiamo celebrato la Giornata della Memoria in ricordo delle tante vite spezzate dalla tragedia dell’Olocausto, oggi, con la stessa commozione e con lo stesso, profondo rispetto, rendiamo onore alle vittime degli eccidi avvenuti al confine tra l’Italiae l’ex Jugoslavia, tra il 1943 e il 1947, ai danni della popolazione italiana di Istria, Venezia Giulia e Dalmazia. Un dramma che è proseguito con la fuga di 350mila persone, costrette ad abbandonare le loro terre e le loro case per sfuggire al terrore del regime del dittatore jugoslavo Tito e per poter essere italiani a tutti gli effetti".

LA RACCOLTA DI FIRME - E prosegue: "Oggi in questa cornice con tutti voi ragazzi, vogliamo rendere omaggio alle vittime delle Foibe, che sono crepacci e voragini dove venivano gettati i corpi degli italiani, vivi e morti. E allora è giusto nel Giorno del Ricordo dedicare quest’area verde, uno spazio pubblico che appartiene a ognuno di noi e soprattutto a voi bambini".

"Ed è proprio a voi, allora, che voglio ricordare perché tutti quanti siamo chiamati a fare i conti con la coscienza del nostro passato, anche nella pagine più buie e dolorose. La scelta di oggi, questa iniziativa, è nata da una raccolta di firme di cittadini, ma esprime un’esigenza che tutti noi sentiamo, e per questo come sindaco, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ho accolto questa proposta con sincera partecipazione e con grande entusiasmo".

I GIOVANI E LA STORIA - "La vicinanza di questo giardino a via Martiri della Resistenza unisce idealmente, al di là delle bandiere e delle appartenenze politiche, le vittime della seconda guerra mondiale e dà a questi morti che oggi ricordiamo un risarcimento, per quanto inevitabilmente parziale, al loro sacrificio. Questa intitolazione è un segnale di sensibilità, di attenzione, l’insegnamento che possiamo lasciare a voi giovani - che siete il nostro domani - affinché non possano più accadere orrori simili. Voi studiate la storia sui libri, ma dovete sapere che per tanti anni alcuni capitoli sono stati taciuti, o vissuti con sentimenti contrastati: il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di una vera e propria 'congiura del silenzio', che solo la legge 92 del 30 marzo 2004, con l’istituzione del “Giorno del Ricordo”, ha in parte colmato.

L'UNITA' D'ITALIA - La memoria delle diecimila vittime delle foibe è una ferita aperta di fronte alla quale occorre assumersi la responsabilità di aver negato, ignorato o rimosso la verità.Tra poco più di un mese festeggeremo, lo sapete, una ricorrenza molto importante: i 150 anni dell’unità d’Italia. Sarà l’occasione per sentirci più vicini gli uni agli altri e per riscoprire la nostra identità comune, anche facendo luce su misfatti terribili, che in passato hanno colpito in modo assurdo tutto ciò che era simbolo del nostro essere italiani, senza distinguere tra fascisti e antifascisti, tra destra e sinistra.

LA DEDICA - Alle vittime, uomini e donne che hanno vissuto, combattuto e sperato, e ebbero il solo torto di amare l’Italia, dedichiamo questo giardino, così come a tutti i familiari che nella profondità e oscurità di 'quelle ferite del terreno' hanno perso i propri cari. E' dalle sofferenze di ieri, infatti, che insieme possiamo costruire una nuova società più libera, più tollerante, multietnica e aperta: perché le differenze che sessant’anni fa furono motivo di scontro, possano essere riconosciute come un diritto che appartiene a tutti, in particolare a voi ragazzi, indipendentemente dal paese di origine, dalla lingua parlata, dalla fede religiosa".

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