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Politica Vernasca

Pd, in Regione al posto di Tarasconi entra Gian Luigi Molinari

L’ex sindaco di Vernasca sostituisce la dimissionaria Katia Tarasconi: «Difficile risolvere i problemi della montagna con una delibera regionale, ma ora si vedono alcuni frutti dell'impegno del precedente mandato»

Katia Tarasconi si è dimessa, per incompatibilità con la carica di sindaco, dal ruolo di consigliera regionale del Partito Democratico. Subentrerà, al suo posto, Gian Luigi Molinari, primo dei non eletti “dem” nella tornata elettorale del gennaio 2020.

Ex sindaco di Vernasca per dieci anni, ex segretario provinciale del Pd, Molinari era già stato consigliere a Bologna, dal 2014 al 2020. Dopo qualche riflessione in ambito professionale (Molinari lavora alla Cassa Edile di Piacenza), ha accettato la prospettiva di tornare in Assemblea regionale. Porterà a termine il mandato.

  • Molinari, si era un po' allontanato dalla politica dopo le elezioni Regionali del 2020. Come mai?

Sta nelle cose. Quando non sono stato eletto mi sono concentrato sul mio futuro professionale. Non avendo ruoli, non ho partecipato ai momenti politici di questi anni, pur osservando tutto ciò che è successo e aiutando o confrontandomi con amici ancora impegnati in politica. La politica assorbe molto tempo e non può essere fatta in eterno. Ci sta che esista una data di fine esperienza. Per me sarà l’ultima esperienza politica e credo sia giusto formare o comunque lasciare spazio a nuove generazioni in grado di crescere e rappresentare il bene del nostro territorio.

  • Riuscirà a conciliare le due cose, politica e lavoro?

Devo riuscire e se mi fosse impossibile sacrificherei necessariamente l’attività politica. L’esperienza degli anni precedenti mi risparmia l’ambientamento e le perdite di tempo, concentrerò le riunioni dopo le 18 e nei fine settimana: mi ero un po' rilassato negli ultimi anni. Ho impegni precisi sul lavoro e intendo mantenerli nei prossimi anni in modo serio e professionale.

  • Ora ritorna a Bologna. Su quali temi, in particolare, si concentrerà?

Montagna e sviluppo economico, temi sui quali credo di avere una discreta esperienza. Subentro a legislatura iniziata e devo capire anche le scelte intraprese e la nuova linea regionale. Ritrovo tanti colleghi ma anche molti funzionari con cui ho continuato a collaborare per motivi professionali in questi anni.

  •  Come si sta comportando la Giunta Bonaccini in merito alle questioni legate alla montagna?

Difficile risolvere i problemi della montagna con una delibera regionale. In questi anni vedo i frutti delle decisioni assunte nella legislatura precedente, dall’Irap ai bandi a sostegno delle attività economiche. Vedo ancora non operativa la banda larga in molti territori e cercherò di capire il perché e i tempi di attuazione. Per il resto è il sistema Paese che sembra voler far finta della non esistenza del problema dell’Appennino e in generale delle aree periferiche.

  • Come ha letto la vittoria del centrosinistra e di Tarasconi alle Comunali di Piacenza?

È stata la vittoria di Katia Tarasconi e di una squadra che la ha sostenuta in modo totale. In politica il ricambio è normale e va accettato. Spero che nei prossimi cinque anni possa lavorare anche con un confronto serio e costruttivo con Patrizia Barbieri, che stimo come persona e come amministratrice.

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