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Regione, nuovi investimenti per quasi 2 miliardi di euro: ecco il bilancio di previsione

Bilancio da 12,8 miliardi di euro, di cui 9,8 per la sanità (+800 milioni)

Una manovra complessiva da 12 miliardi e 815 milioni di euro, di cui 9,8 per la sanità, con 800 milioni di euro in più per rafforzare servizi di cura e rete territoriale. Una manovra che lascia invariate le tasse regionali per il settimo anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso la conferma di diverse misure che comportano risparmi concreti per i cittadini: dall’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio a carico (8,5 milioni di euro l’anno) al taglio dell’Irap per imprese e attività economiche nei comuni montani (9 milioni); dai bus e treni regionali gratuiti per gli studenti fino a 19 anni con Isee familiare non superiore ai 30mila euro (26 milioni), e i bus urbani sempre gratuiti nelle città di inizio e/o fine viaggio per i pendolari che hanno l’abbonamento annuale ai treni regionali (6 milioni), all’abbattimento delle rette dei nidi (22,5 milioni); fino alla copertura del 100% delle borse di studio universitarie (28,5 milioni). Uno sgravio per chi vive, lavora e studia in Emilia-Romagna superiore ai 100 milioni di euro l’anno. E una manovra che prevede nel triennio una spesa per investimenti pari a 1,8 miliardi di euro (817 solo il prossimo anno) sanità e welfare, transizione ecologica e digitale, imprese e lavoro, scuola e università, difesa del suolo e messa in sicurezza del territorio, turismo, cultura, sport. Una spinta importante per rendere strutturale la ripresa, in un contesto che vede aprirsi una fase di massicci investimenti pubblici grazie al PNRR e alla nuova programmazione dei fondi europei 2021-27. Considerando che il bilancio complessivo della Regione (16,7 miliardi di euro), rappresenta il 9,77% del Pil regionale dell’Emilia-Romagna, secondo le stime di Prometeia per il 2022. È il Bilancio di previsione 2022 e pluriennale al 2024 approvato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini, ora all’esame dell’Assemblea legislativa, dove inizia l’iter nelle commissioni che porterà al voto finale in Aula a metà dicembre.

Un bilancio virtuoso, nonostante la pressione sui conti pubblici generata dalla pandemia. Vanno infatti considerate sia la spesa straordinaria per la gestione dell’emergenza sanitaria sia le minori entrate regionali (-156 milioni di euro nel 2020, -44 il valore stimato nel 2021), solo in parte coperte da risorse statali. Grazie ai conti in ordine della Regione, certificati dalla Sezione regionale per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti nell’ultimo giudizio di parifica sul consuntivo 2020: 202 milioni di euro il calo dell’indebitamento nel quinquennio, -30,1%, per un livello di debito pro-capite tra i più bassi fra le Regioni italiane. La buona situazione dei conti regionali è confermata anche dalla capacità dell’Ente di autofinanziare le proprie politiche d’investimento: sono di oltre 149 milioni di euro le entrate correnti che sono finalizzate alle spese in conto capitale evitando il ricorso all’indebitamento.

Passa anche da qui la conferma e il rafforzamento delle politiche sociali realizzato nel corso della pandemia (74 milioni di euro dalla Regione, oltre ai finanziamenti statali ed europei): Fondo Regionale non Autosufficienza; Fondo sociale regionale; Fondo Affitti; Fondo Nidi; Sostegno alle ASP; abbattimento barriere architettoniche; sostegno ai parchi inclusivi e altre iniziative tramite il Fondo nazionale per la disabilità. Un impegno che da inizio pandemia ha visto ristori regionali per 161 milioni di euro a sostegno di cittadini e famiglie, aziende e attività economiche, cultura, sport, terzo settore.

«Abbiamo un obiettivo chiaro - affermano il presidente Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano -: continuare a contrastare la pandemia, rendere solida la ripartenza e creare le migliori condizioni possibili per il futuro immediato e i prossimi anni. Tenendo assieme buona occupazione e crescita sostenibile, salvaguardia dell’ambiente, ricerca e innovazione, nuove competenze, lotta alle disuguaglianze, alla povertà e alle differenze di genere. Basti considerare che qui avremo il Fondo regionale per la non autosufficienza fra i più alti in Italia, con oltre mezzo miliardo di euro, grazie alla quota di cofinanziamento regionale di 89 milioni: una scelta netta che facciamo a favore dell’assistenza di persone con disabilità e non autosufficienti. E lavoriamo perché tutto ciò si traduca sempre di più i benefici reali e concreti per cittadini, imprese e famiglie. In particolare, i giovani e le donne, che più hanno subito gli effetti della crisi seguita all’emergenza sanitaria. Riteniamo che il nuovo bilancio possa aiutarci in questo, contribuendo per la sua parte ad aprire una nuova stagione di investimenti. Per la realizzazione di progetti che permettano all’Emilia-Romagna di fare i passi in avanti che servono, insieme agli enti locali e a tutta la società regionale, secondo le linee che abbiamo condiviso nel Patto per il Lavoro e per il Clima».

Aprire una nuova stagione di investimenti: 1,8 miliardi di euro nel triennio

E’ fra gli obiettivi principali del Bilancio 2022-2024, che prevede oltre 1,8 miliardi di spese di investimento nel triennio. Il prossimo anno sarà quello in cui inizierà l’attuazione degli interventi previsti nel PNRR in particolare nella sanità, nella mobilità sostenibile e nell’edilizia popolare, in corso di definizione col Governo e con il rapporto costante coi territori. Oltre all’avvio della nuova programmazione comunitaria 2021-27, che la Giunta regionale ha già definito: oltre 2miliardi di euro, +780 rispetto al settennato precedente. A questi si aggiunge un nuovo pacchetto di investimenti con risorse regionali. Basta citare i principali, per oltre 470 milioni di euro.

Intanto i 200 milioni di euro – 40 solo nel 2022 - di quota di cofinanziamento ai fondi europei della nuova programmazione che attiveranno interventi superiori a 1 miliardo di euro per il sostegno a investimenti pubblici, imprese, formazione e politiche attive per il lavoro in tutti i comparti. Grazie appunto all’approvazione e all’avvio dei Programmi operativi regionali (Por) legati a Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), Fse (Fondo sociale europeo) e al biennio aggiuntivo del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Rafforzata poi la scelta della mobilità sostenibile con l’incremento dello stanziamento da 60 a 90 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza ed elettrificazioni delle linee ferroviarie e acquisto materiale rotabile elettrico. Mentre, sempre in tema di transizione ecologica, 5 milioni di euro vanno alle Unioni di Comuni per progetti green e digitali.

Stop al consumo di suolo: 20 milioni di euro alla rigenerazione urbana e al recupero di spazi esistenti.

Transizione digitale: 35 milioni di euro per il completamento del Tecnopolo di Bologna, nell’ambito dell’Emilia-Romagna Data Valley, con anche eventuali progetti finanziati dal PNRR, e quasi 3 milioni di euro alla Wi-fi sulla Costa e al rafforzamento della rete di telefonia in montagna.

Attrazione di talenti: vengono stanziate risorse per realizzare un campus post-universitario per chiamare – e far restare - in Emilia-Romagna ragazze e ragazzi italiani e da ogni Paese, in partnership con la Bologna Business School dell'Università di Bologna: l’investimento previsto sarà di 1,5 milioni di euro l’anno per un triennio.

Sport e territorio: riparte il piano regionale di riqualificazione dell’impiantistica sportiva, con 5,7 milioni di euro per finanziare nuovi interventi di ristrutturazione di palestre, piscine, spazi verdi, piste di atletica, strutture polifunzionali per ogni disciplina, cui aggiungere la quota di cofinanziamento di Comuni e privati (finora la Regione ha stanziato oltre 43 milioni di euro, per 160 progetti presentati dagli Enti locali, generando sul territorio un investimento complessivo superiore ai 100 milioni di euro).

Capitolo edilizia popolare: 10 milioni di euro per la ristrutturazione di alloggi pubblici.

Proseguono anche gli investimenti nella cultura, con 5 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione di spazi e contenitori.

Viabilità e infrastrutture: 100 milioni di euro per la realizzazione della Cispadana.

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