Rancan: «"Renzi a casa" sulla maglietta, giovane padano portato in questura»
È la critica mossa dal consigliere regionale Matteo Rancan alla luce dell’episodio avvenuto nel pomeriggio del 17 settembre, quando un diciassettenne del Movimento Giovani Padani è stato condotto in questura per l’identificazione dopo essersi presentato davanti alla prefettura di Piacenza esibendo la t-shirt “Renzi a casa” in occasione della visita del premier.
«Conosciamo il militante – sostiene l’esponente del Carroccio - e sappiamo che non intendeva inscenare contestazioni vistose né tanto meno violente. Ci chiediamo se nel clima di insicurezza del quale si dibatte quotidianamente, e con azioni di sciacallaggio nella frazione cittadina di Roncaglia colpita dall’alluvione, sia necessario ordinare alle forze dell’ordine di intervenire contro un isolato e pacifico contestatore, distogliendo gli agenti da altri interventi prioritari. Allo stesso modo, il grande dispiegamento di uomini messo in campo per mettere in sicurezza via san Giovanni e rifare il trucco a palazzo Scotti da Vigoleno, avrebbe potuto essere meglio impiegato portando soccorso agli alluvionati di città e provincia. Fino ad ora – conclude Rancan - solo il governo Renzi-Alfano si è dimostrato così autoritario da colpevolizzare un minorenne per uno slogan avverso all’esecutivo».