Ricci Oddi, scintille tra il presidente Ferrari e la Giunta. Mancano i soldi per andare avanti
In commissione cultura gli assessori Passoni e Polledri attaccano il presidente Ferrari, che aveva ricevuto la fiducia del sindaco: «Chiede solo soldi, ma non propone. Non sapevamo dell’assunzione di un dipendente». Levoni: «Occorre un patto per rilanciare la galleria». L’impianto di climatizzazione costerebbe 500-600mila euro, sembra tramontata l’ipotesi di ospitare alcune opere a palazzo Ex Enel
SCINTILLE TRA LA GIUNTA E IL PRESIDENTE FERRARI
Se il sindaco Barbieri ha riposto fiducia nel presidente (voluto da Dosi e mai sostituito) la Giunta non sembra proprio averne nei suoi confronti. Due attacchi frontali sono arrivati dall’assessore al bilancio Paolo Passoni e da quello alla cultura Massimo Polledri. «È evidente che il Comune – è la riflessione di Passoni - deve mettere dei quattrini se vuole tenerla aperta. Quest’anno abbiamo messo 140mila euro, ma non bastano. Il Cd’A aveva chiesto 240mila euro. Sarà mia preoccupazione reperire le risorse nel bilancio 2019. Ci sono però ben 130mila euro di spese per il personale, la gran parte dovute al compenso per il direttore artistico». Da statuto però, la presenza dei due custodi e del direttore, è obbligatoria. «A cui si aggiunge però – e qua Passoni ha storto un po’ il naso - la presenza di una segretaria, che era a tempo determinato e ora si vuole trasformare a tempo indeterminato». Ferrari ha risposto che al fianco di un direttore di caratura nazionale serve una figura stabile, non una collaboratrice annuale. La cosa non va giù all’assessore: «Il Comune ci mette i quattrini, dovrebbe essere notiziato di queste scelte, visto che sono risorse messe dall’ente». Ma Passoni ha chiesto chiarimenti anche sugli eventuali costi dell’impianto di condizionamento. «La climatizzazione prima costa 200mila, poi 600mila. Cosa dovremmo scrivere a bilancio? Di che cifre stiamo parlando? Mi piacerebbe sapere se c’è un progetto al riguardo». «Sì – è la replica di Ferrari -, c’èun preventivo di 800mila euro di sette anni fa, e un aggiornamento del 2016 in cui si parla di 500-600mila euro».
Il secondo affondo è arrivato da Polledri. «Assumere a tempo indeterminato una nuova segretaria – ha dichiarato l’assessore alla cultura, che polemizzò tramite stampa con Ferrari - è un impegno per il comune e non ne eravamo a conoscenza. Anche la pinacoteca del museo di Piacenza non è climatizzata, e anche questa è una priorità per il Comune. Un rilancio della galleria non può arrivare soltanto da un adempimento del Comune. Faccio fatica a pensarlo, dato che non si fanno neanche cose a costo zero come la partecipazione alla Settimana europea della cultura. Bisogna organizzarsi di più e dimostrare di essere presenti. Un piano di rilancio dovrebbe darlo il presidente, io oggi ho sentito solo richieste di soldi. E mi pare che qualcuno pensa solo a rimanere sulla seggiola».
Duro anche il breve commento dello stesso presidente della commissione Carlo Segalini. «Se non vanno d’accordo i rappresentanti del Comune e gli amministratori – ha detto il leghista, molto vicino a Polledri - si cambiano i rappresentanti».
NON C’è FIDUCIA TRA L’AMMINISTRAZIONE E I SUOI RAPPRESENTANTI NEL CDA
Lo scontro tra Passoni e Polledri con Ferrari (e il commento di Segalini) ha suscitato molti commenti. «Abbiamo chiesto di pensare all’impianto di climatizzazione – ha osservato Massimo Trespidi di Liberi - da qui al 2020, magari spalmando l’intervento economico su due bilanci annuali e presentarci nel 2020, con Parma capitale della cultura italiana, con la climatizzazione». Anche Trespidi ritiene ideale l’utilizzo di palazzo ex Enel per lo sviluppo della galleria. «Comunque non possiamo pensare che la cultura vada in pareggio o fornisca utili all’ente. Se, però, sviluppata bene, può creare sviluppo per il territorio e per altri settori». «Davvero inusuale questo commento del presidente di commissione Segalini – ha rilevato Stefano Cugini (Pd) -, davvero poco elefante. Se l’Amministrazione non ha fiducia nel Cda, ditelo chiaramente e fate una scelta».
«Il sindaco aveva detto che il 2019 era l’anno della Ricci Oddi – ha ricordato Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune -. Alla luce di quanto detto oggi, cosa significa? Che il comune darà i soldi per la climatizzazione? Non si capisce. Se la maggioranza non è al corrente delle intenzioni del sindaco, non siete messi bene. Sento comunque troppa acredine e discussioni personali tra Amministrazione e Cda». «Stasera ho capito – è il commento di Stefano Cavalli della Lega - che i due membri del Comune nel Cd’A devono essere cambiati, non c'è sinergia tra il sindaco, i due assessori e i nostri rappresentanti. Non c'è sintonia, il presidente fa un danno alla Ricci Oddi e alla città».
Roberto Colla (Piacenza Oltre) ha rimproverato i colleghi sui contenuti emersi: «Non si dice cosa farà la Ricci Oddi, ma si fanno solo discussioni e polemiche politiche, peccato». «Fossi Ferrari – ha aggiunto ancora il grillino Pugni - darei le dimissioni». «Dimissioni o conferma – ha tuonato ancora Trespidi (Liberi) - la sua conferma è un problema del sindaco. Il primo cittadino mi risulta che abbia rinnovato la fiducia di recente a tutti e due. Così allora la maggioranza sfiducia il suo sindaco».
Ferrari sembra aver ricevuto un avviso di sfratto dalla carica di presidente per mano della Giunta. «Io e Tosi Ricci Oddi – ha detto Ferrari in chiusura - nonostante fossimo stati nominati dal predecessore Paolo Dosi, avevamo ottenuto la fiducia di Barbieri. Stasera chiamerò il sindaco e capirò cosa intende fare al riguardo». Questo, forse, rimane il problema più facilmente risolvibile. Tutti gli altri, anche con un nuovo presidente, rimangono lì: la galleria cade a pezzi e perde "appeal" di anno in anno.