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Ricci Oddi, se ne riparlerà con tutto il Cda. Nervi tesi tra i consiglieri

Dalla Lega si chiede più rispetto per il ruolo dei consiglieri. Il capogruppo Cavalli: «L’Amministrazione si dia una svegliata». Pavesi: «Vent’anni fa avevamo più dignità». E salta la commissione sulla Galleria d’arte “Ricci Oddi”

Nervi tesi tra i consiglieri comunali di Piacenza, anche della stessa maggioranza. Le commissioni 1 e 3, riunite insieme, sono saltate dopo pochi minuti (ma i gettoni di presenza dei componenti no, in fumo oltre 2mila euro per pochi istanti di dibattito). Il motivo è la convocazione delle commissioni, chiamate ad ascoltare il presidente della galleria d’arte moderna “Ricci Oddi”, Massimo Ferrari, e la rappresentante del Comune di Piacenza nel Consiglio d'Amministrazione, ovvero Francesca Tosi Ricci Oddi. Questo perché il presidente della commissione cultura Carlo Segalini (Lega) avrebbe invitato solo i due rappresentanti del Comune (tra l'altro nominati dalla precedente Amministrazione Dosi) che fanno parte dei vertici dell'istituzione (privata). Per Antonio Levoni dei Liberali Piacentini era più opportuna la presenza dell’intero Cda e con tutte le rappresentanze, per discutere dei problemi (che si trascinano da tempo) e delle strategie di rilancio della galleria d’arte moderna. Così Ferrari e Tosi Ricci Oddi si sono presentati a Palazzo Mercanti per niente: tutto rinviato e seduta sciolta dopo pochi minuti, non senza polemiche.

Non è la prima volta, negli ultimi giorni, che viene evidenziata in Consiglio comunale e nelle commissione qualche mancanza di comunicazione in maggioranza tra la componente leghista e i rappresentanti dei Liberali Piacentini. A questo si aggiunge un malessere diffuso di una larga fetta di consiglieri per la gestione delle pratiche e dei documenti oggetto di dibattito (e voto) a Palazzo Mercanti. Perfino la Lega ha contestato la mancanza di tempo per studiare e analizzare bene i temi oggetto di dibattito. Questo aspetto, per la verità già presente in diverse fasi dell'Amministrazione Dosi, si è ancora di più intensificato. L’ultima querelle arriva dal voto sul bilancio consolidato dell’ente. La corposa relazione dell’assessore al bilancio Paolo Passoni è arrivata ai consiglieri poche ore prima della riunione in commissione 1. «L’Amministrazione si deve dare una svegliata» - ha osservato il capogruppo del Carroccio Stefano Cavalli -. «Vent’anni fa il ruolo del consigliere aveva una dignità – ha rincarato la dose il leghista Nelio Pavesi - oggi non ce l’ha più. Io c’ero vent’anni fa in quest’aula, ma era una cosa diversa». Critiche anche da Massimo Trespidi di Liberi e da Andrea Pugni del Movimento 5 Stelle per la gestione dei lavori tra Consiglio e commissioni. «Non si poteva rimandare il bilancio consolidato – si è giustificato l’assessore Paolo Passoni -, ci sono tempi stretti. Dovevamo affrontarlo prima del primo ottobre. Comunque per conoscere il bilancio consolidato bastava leggere le prime 30 pagine della relazione. E il 90% di questo documento è già stato visto durante la discussione sul bilancio previsionale ad aprile, non ci sono grosse novità». La maggioranza ha poi votato il bilancio in modo compatto. «Mi ha fatto piacere sentire dalla Lega queste parole – ha tuonato Trespidi -, hanno ammesso la verità. Noi di Liberi però stiamo qui a farci prendere per i fondelli. Capita che la maggioranza vota sulla fiducia, senza leggere i documenti. Io sulla fiducia, si sappia, non voto mai: queste carte vanno lette attentamente».

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