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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Riconteggio dei voti delle Comunali 2017, il Tribunale dà ragione a Raggi

La disputa sulle 12 preferenze mancanti al seggio n. 103 di Borghetto alle Amministrative del 2017: il Tribunale di Piacenza accoglie la richiesta dell'ex consigliere Samuele Raggi: «Ora il Tar»

Il Tribunale di Piacenza riconosce che nel seggio n. 103 di Borghetto, alle Elezioni Comunali del 2017, c’è stato un errore e dichiara «falso il verbale delle operazioni dell’ufficio elettorale di quella sezione» quando si attribuiscono 12 preferenze al candidato Francesco Petronzio e 0 a Samuele Raggi. L’ex consigliere comunale Raggi – oggi esponente di “Italia in Comune” di Federico Pizzarotti – si vede così dare ragione dal Tribunale piacentino sul suo caso: una battaglia legale iniziata a poche ore di distanza da quel voto (sono ormai passati due anni) e che ancora prosegue. 

Nella consultazione elettorale dell'11 giugno 2017 Raggi ottenne 124 preferenze, risultando secondo della lista del centrosinistra “Con Rizzi la Piacenza del futuro”, dietro a Gianluca Bariola, primo dei non eletti e poi subentrato alcuni mesi fa a Palazzo Mercanti al dimissionario Paolo Rizzi. Raggi rimase però sorpreso osservando i voti ottenuti nel seggio che lui stesso aveva presidiato il giorno delle Elezioni, Borghetto. Secondo Raggi quei voti erano finiti per un errore di trascrizione al collega di lista Francesco Petronzio. Lo stesso presidente di seggio di Borghetto riconobbe l’errore formale, ma i dati erano già stati trasmessi e vennero proclamati gli eletti.

Raggi decise immediatamente di fare ricorso al Tar di Parma. Quei 12 voti gli sono poi costati il sorpasso di Bariola, decisivo per l’ingresso in Consiglio comunale tra i banchi dell’opposizione quando Rizzi si è fatto da parte. La vicenda dal Tar di Parma si è poi spostata anche al Tribunale di Piacenza nell’ottobre 2017. Il Tribunale ha dato l’ok al riconteggio: si è deciso di nominare un perito del Tribunale che a febbraio ha riaperto e riguardato le schede di Borghetto. I dodici voti in più di Raggi, dopo il conteggio dei voti contenuti nelle buste, c’erano. Oggi, si è pronunciato il Tribunale di Piacenza: la sentenza diventerà esecutiva tra trenta giorni. Poi Raggi ha intenzione di ricorrere al Tar di Parma (per essere riabilitato in Consiglio comunale), dove era stata aperta la procedura di ricorso e il consigliere Bariola si era successivamente appellato. «Se lo scrutinio fosse stato portato avanti in maniera corretta – commenta a margine lo stesso Raggi - sarei già da ottobre a Palazzo Mercanti, dopo le dimissioni di Paolo Rizzi, a rappresentare la mia lista. Però oggi sono soddisfatto dell’esito, è stato certificato l’errore. Tuttavia per correggere un errore riconosciuto da tutti, anche dal presidente di seggio, a poche ore dal voto, ci sono voluti due anni per certificare il problema. Immagino che la decisione del Tar non sia immediata, speriamo di chiudere la questione entro il 2019. C’è il dispiacere di non vedere rispettato il voto dei cittadini: se lo scrutinio fosse stato regolare sarei da tempo in Consiglio comunale a battagliare su diversi tempi e portare avanti atti ispettivi per la città».

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