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Rifondazione a Soresi: «L'unica iniquità è nei confronti delle famiglie che hanno perso i propri cari»

La segreteria di Rifondazione Comunista risponde alle considerazioni della consigliera comunale di Fratelli d'Italia

«Come al solito la maggioranza della Barbieri non perde occasione di far parlare di sé. Oggi ci tocca ascoltare le farneticazioni della consigliera di Fratelli d'Italia Sara Soresi. Con argute argomentazioni ha affermato che non rispetterà le disposizioni dell'ultimo Dpcm che vietano di uscire dal proprio comune di residenza, in nome di un millantato trattamento iniquo nei suoi confronti, nei confronti dei suoi figli e dei suoi genitori». Così Rifondazione Comunista intende replicare al suo intervento. «Vogliamo ricordare, invece, alla Soresi e ai tanti che la pensano come lei - spiega la Segreteria del Partito della Rifondazione Comunista di Piacenza, Circolo "Rosa Luxemburg" - il trattamento iniquo riservato alle famiglie delle vittime del Covid-19, di quelle famiglie che non potranno abbracciare i propri cari perché morti a causa di un sistema sanitario che non è risultato in grado di fronteggiare una situazione emergenziale, quello stesso sistema sanitario che anche il suo partito ha contribuito a tagliare e depotenziata sia in città sia a livello nazionale. Inoltre rivogliamo ricordare anche che le sue dichiarazioni sono inique nei confronti di tutti coloro che, nella sua stessa situazione, non esercitano la professione di avvocato né siedono in un Consiglio Comunale e che quindi, anche impugnando la multa come lei stessa dichiara di voler fare, difficilmente si vedranno togliere la pena pecuniaria». «Le dichiarazioni della consigliera Soresi sono imbarazzanti perché un membro delle istituzioni dichiara pubblicamente di voler infrangere la legge esportando, indirettamente, tanti altre a fare uguale. E ricordiamo alla stessa Soresi, che da avvocata qual è già ne sarà al corrente, che l'istigazione a delinquere è ancora reato nel nostro Paese. Le auguriamo comunque buone feste, sperando che non sia lei un vettore di contagio per i suoi genitori».

CUGINI (PD): «PROPRIO FD’I IMPEDISCE DI ORGANIZZARE LE SEDUTE MISTE»

«Leggo le polemiche suscitate dalla presa di posizione disubbidiente (rispetto al dpcm) di una collega di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Piacenza. Non aggiungo altro – scrive il capogruppo del Pd Stefano Cugini - se non l'invito a rileggere la Costituzione, art. 54, e farsi alcune domande a proposito di "disciplina e onore". La curiosità che mi preme far notare é che proprio Fd’I, proprio a Piacenza, costringe l'intero Consiglio a non poter svolgere in modalità mista le sedute, mettendo in dubbio (credo, unici in Italia) i profili di legittimità e togliendo agli altri consiglieri il sacrosanto diritto di partecipare democraticamente nel modo in cui si sentono più sicuri in questi tempi grami, salvo poi, quella stessa legittimità dell'agire, gettarla alle ortiche quando non aggrada».

LA RIFLESSIONE DI MICHELE GIARDINO (GRUPPO MISTO)

«È giunto ormai il tempo di andare, io per morire, voi per continuare a vivere. Chi di noi vada verso una sorte migliore, è oscuro a tutti, tranne che agli dei».  Queste sono le parole che, secondo Platone, avrebbe pronunciato Socrate alla notizia della sua condanna a bere la cicuta. È giusto rispettare la legge anche quando è ingiusta? Si tratta di una domanda – osserva Michele Giardino, consigliere del Gruppo Misto - che l'uomo si pone da quando sono state codificate le prime regole sociali. Il tacito consenso dei popoli ovvero il comportamento concreto che i popoli hanno tenuto dinanzi alle leggi loro destinate, ha inesorabilmente affossato quelle ritenute tempo per tempo ingiuste. E di questo i vari legislatori hanno sempre dovuto tenere conto, prima o poi, in un modo o nell'altro. Il "governo della pandemia" (non ha senso neppure chiamarlo Conte perché chiunque fosse stato a Palazzo Chigi avrebbe dovuto muoversi sugli stessi obbligati binari, per quanto si possa blaterare) sta adottando da alcuni mesi norme emergenziali, di vigenza limitata nel tempo e nello spazio, che presentano certamente il vizio della confusionarieta' in alcuni casi, ma che altrettanto sicuramente hanno come scopo quello di salvaguardare la salute pubblica quanto più è possibile. E in una situazione di crisi pandemica, non è pensabile né pretendibile che ciascuna di queste norme possa prevedere tutte le singole fattispecie in cui possa trovarsi ciascun singolo cittadino. Si tratta pur sempre di una decretazione d'urgenza che per sua natura comporta limiti e difetti, ma che va inquadrata nella drammatica contingenza che il Paese sta vivendo. Ecco perché nonostante i disagi, i fastidi, i danni che le recenti norme possono causare a ciascuno di noi, a me per primo - soprattutto i divieti sulla mobilità e gli spostamenti - in questo momento storico preferisco rifarmi al pensiero socratico e accettare obtorto collo le limitazioni che il governo pone a tutela del più alto interesse pubblico che è il benessere di tutti. Anche se siamo a Natale».

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