Rifondazione Comunista aderisce alla marcia sul clima di Piacenza
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza
Rifondazione Comunista aderisce alla Marcia per il clima che sabato 28 novembre si terrà anche a Piacenza oltre che in tante altre città italiane e straniere in occasione della conferenza sui cambiamenti climatici in programma a Parigi dal giorno successivo. "Aderiamo - spiega Roberto Montanari della segreteria provinciale - con convinzione a questa manifestazione perché giunga forte ai governi la richiesta di un radicale e immediato cambiamento del modello economico, energetico e di sviluppo, unica strada per porre un freno ai gravi effetti dei cambiamenti climatici. Lottare contro il cambiamento climatico significa lottare contro le politiche economiche e sociali che lo hanno prodotto e che sono la causa non solo di devastazioni ambientali, ma di sfruttamento di risorse naturali, povertà e guerre, che a loro volta determinano ondate migratorie inarrestabili.
Chiediamo che i governi si assumano finalmente le loro responsabilità, ma la lotta contro il cambiamento climatico si deve fare anche a partire dalla nostra Regione e dalla nostra città, dove le priorità non sono la costruzione di grandi e inutili opere, la continua cementificazione del territorio, l'incenerimento dei rifiuti, ma la messa in sicurezza del territorio. In Emilia Romagna negli ultimi anni abbiamo subito un terremoto, numerose alluvioni e trombe d’aria e la distruzione di km di fasce costiere. Eppure, anziché mettere in sicurezza antisismica scuole ed edifici pubblici o programmare seri interventi di sistemazione dei fiumi e delle coste, per la giunta regionale la priorità è la realizzazione di 4 nuove autostrade che sottraggono preziose risorse per la cura del territorio. Dire no a queste autostrade significa dire sì a un nuovo modello di sviluppo basato sulla riconversione ecologica dell’economia e battersi per un futuro in cui i cambiamenti climatici non mettano a repentaglio la vita dei cittadini".
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