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Rifondazione esce dalla maggioranza, ma Dosi conferma la fiducia a Rabuffi

Dopo i malumori degli scorsi mesi arriva la decisione della segreteria provinciale. Santi e Maggi: «Non sussistono più le condizioni per una permanenza: c'è una svolta moderata e liberista del "renzismo" ». Diverse le questioni che hanno provocato lo strappo

Il mal di pancia interno accusato da Rifondazione Comunista – più volte riportato da questa testata negli scorsi mesi - nella maggioranza a sostegno dell’Amministrazione Dosi, è arrivato a una soluzione finale. Il partito esce ufficialmente – con una nota delle segreteria diramata nella giornata del 14 novembre – dalla coalizione a sostegno della giunta del sindaco. Rifondazione era rappresentata in consiglio da Carlo Pallavicini e dall’assessore all’ambiente Luigi Rabuffi, il cui destino appare ora incerto.

«Rifondazione Comunista – affermano in una nota il segretario cittadino Cesare Maggi e il segretario provinciale David Santi -  ritiene che non sussistano più le condizioni di una permanenza di “Sinistra per Piacenza”, la lista costituita oltre che dal P.R.C. anche dai Comunisti Italiani e da S.E.L., nella maggioranza di governo guidata dal sindaco Dosi, nonostante il grande e non rituale apprezzamento per la qualità del lavoro svolto dal proprio assessore Luigi Rabuffi. E' questo il giudizio espresso all'unanimità dagli organismi dirigenti del partito in sintonia con il giudizio emerso dalla consultazione degli iscritti al circolo cittadino. Nei mesi scorsi una delegazione congiunta delle tre forze della sinistra ha palesato al sindaco e agli alleati del centro-sinistra il proprio disagio per il comportamento viziato da autosufficienza del PD che ha portato spesso quest'ultimo ad assumere decisioni non condivise. E' stato quindi avviato un articolato percorso di verifica programmatica nella quale sono stati posti al centro i temi salienti per la sinistra di alternativa che chiedeva rispetto degli impegni assunti con l'elettorato e considerazione delle differenti sensibilità politiche rappresentate dalla sinistra.

Sinistra per Piacenza ha chiesto al sindaco e al PD che l'azione di governo fosse tesa a: ripubblicizzazione del servizio idrico integrato in coerenza con l'esito referendario, riportare in capo al sistema pubblico la gestione degli asili e dei servizi alla persona oggi fortemente privatizzati,  vincolare a verde pubblico per quanto non ancora edificato nelle aree militari (parco della Pertite), chiusura definitiva dell'inceneritore alla fine del 2020, realizzazione del registro delle unioni di fatto, rappresentanza amministrativa delle comunità migranti. La risposta pervenuta è stata di totale chiusura, su nessuno dei punti succitati è stata manifestata la benché minima disponibilità. Questa situazione è frutto della svolta moderata e liberista che il “renzismo” produce anche nei territori. Per Rifondazione Comunista si conclude al comune di Piacenza un ciclo politico caratterizzato da un riformismo moderato temperato, però, anche da scelte di progressiste. Il P.R.C. nell'avanzare la propria valutazione chiede dunque che anche le altre due forze della lista di Sinistra per Piacenza, le quali hanno condiviso sino ad ora critiche e richieste di rettifica alla linea assunta dal centro-sinistra, si esprimano con coerenza per la chiusura dell'esperienza di governo della città. Per tali ragioni, nei prossimi giorni, chiederemo un confronto con P.d.C.I. e S.E.L. per condividere nel modo più unitario possibile tale orientamento e assumerne le dirette conseguenze».

Dosi: «Sono preoccupato per l’orientamento di Rifondazione e confermo la mia fiducia a Rabuffi»

A seguito dell’intervento di Rifondazione Comunista sugli organi di stampa, che comunica l’uscita dalla maggioranza politica che dal 2012 governa palazzo Mercanti, il sindaco Paolo Dosi si esprime come segue: «Prendo atto e rispetto le decisioni e l’orientamento espresso da Rifondazione comunista, in merito alla permanenza in Giunta. Esprimo naturalmente preoccupazione per il quadro politico che viene a mutare, basato su un accordo programmatico che ha caratterizzato sin qui il mio mandato. E ricordo che i temi oggetto delle criticità espresse da Rifondazione comunista rivestono, almeno alcuni, caratteri di particolare complessità, che non sfuggono all’Amministrazione comunale, e sui quali intendiamo intervenire nel rispetto degli impegni assunti nelle Linee programmatiche alla base della nostra azione politica, ma anche nella consapevolezza di un quadro economico delicato e di un contesto normativo che non consente facili soluzioni. Chiedo quindi all’esecutivo di Rifondazione comunista un approfondimento ulteriore rispetto all’orientamento espresso oggi e confermo la mia fiducia all’assessore Luigi Rabuffi, sempre molto presente e attento nel proprio impegno politico-amministrativo e il cui contributo per me risulta molto prezioso nel prosieguo dell’attività di Giunta».

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